AFRICA - Sempre meno cibo per i profughi in Africa: la denuncia dell’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati

mercoledì, 22 dicembre 2004

Roma (Agenzia Fides)- “Si prevede che nel nuovo anno, oltre un milione di rifugiati dovrà affrontare fame e malnutrizione causate dalla scarsità di cibo”. L’allarme è stato lanciato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati in un comunicato giunto all’Agenzia Fides. “Questi rifugiati si aggiungeranno alle già numerose centinaia di migliaia di persone che nel mondo lottano per sopravvivere facendo affidamento su quantità notevolmente ridotte di cibo a disposizione” afferma il comunicato.
“In questo periodo di festa, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) desidera ricordare la drammatica situazione di queste persone, destinata a peggiorare se il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (World Food Programme, WFP), agenzia partner dell'UNHCR, non riceverà prontamente i fondi di cui ha bisogno per svolgere la propria attività”.
La situazione più preoccupante si regiastra in Africa: “l’UNHCR l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati in tutto il mondo - è particolarmente preoccupato per i rifugiati nel continente africano. In Zambia, ad esempio, negli ultimi due mesi la distribuzione di cereali e legumi due generi alimentari fondamentali - è stata dimezzata e presto anche le razioni di cibo complessive dovranno esserlo, mettendo 87mila dei 191mila rifugiati che si trovano nel paese a rischio di grave malnutrizione”.
Secondo l’UNHCR, “questa situazione sta già producendo drammatici effetti come l'aumento della prostituzione e dell'abbandono scolastico da parte di giovanissimi studenti per aiutare le loro famiglie nel reperimento di cibo. Molti rifugiati stanno chiedendo permessi per lasciare i campi durante il giorno nel tentativo di trovare lavoro o cibo nelle aree circostanti”.
Lo scorso mese di ottobre in Tanzania, le razioni quotidiane di legumi e mais - i due elementi chiave nell'alimentazione dei rifugiati - sono state ridotte del 25 per cento in ben 13 campi. Il mese successivo, una missione congiunta UNHCR-WFP ha riscontrato che il tasso di malnutrizione fra i quasi 400mila rifugiati burundesi e congolesi che vivono nei campi della Tanzania è in aumento. Il problema della malnutrizione minaccia anche circa 118mila rifugiati che si trovano in Etiopia ed altri 224mila in Kenya. Entrambi questi paesi dovranno affrontare imminenti tagli nella fornitura di aiuti alimentari, a meno che non vi saranno immediate donazioni di denaro o di cibo.
Secondo il WFP, a partire da gennaio nella Repubblica Democratica del Congo sarà necessario tagliare del 30 per cento le razioni di cibo, con pesanti conseguenze sulle migliaia di sfollati e rifugiati che si trovano nel paese. (L.M.) (Agenzia Fides 22/12/2004 righe parole)


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