ASIA/INDIA - Preoccupazione in India per il numero dei sieropositivi

venerdì, 22 ottobre 2004

Roma (Agenzia Fides) - In India solo due pazienti con Aids su cento (12mila persone su 555mila malati) possono curarsi con l'appropriata terapia antiretrovirale. Oltre la metà di chi ha a disposizione i preziosi farmaci non segue il trattamento nel modo giusto già dopo il primo anno, di solito per il costo elevato sia delle medicine sia dei controlli cui deve sottoporsi. E’ il quadro che emerge dal resoconto della Banca Mondiale sulla situazione dell’AIDS in India.
Fin da quando è stato scoperto il primo caso di sieropositività per Hiv in India, nel 1986, l'Aids è diventato il maggiore problema di salute pubblica per il Paese. Con oltre un miliardo di abitanti, l’ultima stima del 2003 dell'Organizzazione di Controllo Nazionale dell'Aids (Naco) parla di 5,1 milioni di individui con l'infezione.
La preoccupante diffusione dell'Aids in Asia è stata sottolineata anche nella XV Conferenza Internazionale sull'Aids, svoltasi a Bangkok dall'11 al 16 luglio scorso, che ha riunito circa 17mila scienziati, esperti di salute pubblica, medici e persone impegnate nel campo.
L'India e la Cina preoccupano particolarmente gli esperti del settore. Le cifre riportate sono comunque approssimative, ovvero potrebbero essere più alte. I farmaci antiretrovirali generici sono disponibili in India ma la malattia colpisce principalmente le aree più povere della nazione. (AP) (22/10/2004 Agenzia Fides; Righe:19; Parole:218)


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