AFRICA/SOMALIA - Conferenza di Londra: un’Assemblea Costituente per la Somalia, rinnovato impegno per combattere terrorismo e pirateria

venerdì, 24 febbraio 2012

Mogadiscio (Agenzia Fides) - “Le decisioni sul futuro della Somalia restano nella mani del popolo somalo. La leadership politica somala deve essere responsabile di fronte alla popolazione”. Con queste premesse il comunicato finale della Conferenza Internazionale di Londra sulla Somalia pone le basi per avviare quella che si spera sia una nuova fase per la stabilizzazione del Paese. La Conferenza che si è svolta nella capitale britannica ieri (vedi Fides 23/2/2012), ha visto la partecipazione di 50 tra Stati e istituzioni internazionali. Uno dei punti chiave all’ordine del giorno è stato il termine del mandato del Governo di Transizione Nazionale, che scade ad agosto “che non sarà prolungato ulteriormente”.
Per questo motivi nel comunicato finale si propone la convocazione di un'Assemblea costituente “che sia rappresentativa delle opinioni della popolazione di tutte le regioni del Paese e in cui le donne abbiamo un ruolo nel processo politico”. La definizione dei dettagli per la convocazione dell’Assemblea Costituente sarà al centro del prossimo vertice internazionale sulla Somalia, che si terrà ad Istanbul, a giugno. La Turchia e il Qatar sono infatti tra i nuovi attori internazionali che da qualche tempo si sono affacciati sul versante somalo: la prima forte di una ben organizzata macchina umanitaria, il secondo della nota rete televisiva Al Jazeera.
L’interesse britannico per la stabilizzazione della Somalia è stato sottolineato dal Premier Cameron, che ha ricordato non solo la presenza in Gran Bretagna di una forte comunità somala, ma anche la preoccupazione del suo governo, condivisa da diversi altri esecutivi, per la pirateria e la presenza di gruppi terroristici che appoggiano gli Shabab, gli integralisti che si battono contro il governo di transizione somalo.
Gli Stati Uniti hanno minacciato sanzioni economiche contro gli Shabab e i loro sponsor, ma hanno respinto la richiesta avanzata dal Premier somalo Adiweli Mohamed Ali di incursioni aeree contro gli Shabab. Proprio oggi, però, in un raid missilistico condotto presumibilmente da un drone americano, sono stati uccisi alcuni shabab, tra i quali vi sarebbero degli stranieri. (L.M.) (Agenzia Fides 24/2/2012)


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