AFRICA/COSTA D’AVORIO - 173 persone uccise e 471 arrestate dal 16 al 21 dicembre afferma l’ONU

giovedì, 23 dicembre 2010

Abidjan (Agenzia Fides)- ”Ci attendiamo che la Corte Penale Internazionale possa inviare una missione in Costa d'Avorio, stabilire le responsabilità degli uni e degli altri, e che tutti i responsabili in un modo o nell'altro siano trasferiti a l'Aia”. Così attraverso un intervista ad un quotidiano francese, Guillaume Soro, Primo Ministro del governo di Alassane Ouattara, ha lanciato un appello affinché nella crisi politica ed istituzionale della Costa d’Avorio intervenga la Corte Penale Internazionale dell’Aia.
Si tratta quindi di un nuovo tentativo da parte del campo di Ouattara di internazionalizzare la crisi ivoriana, scaturita dopo che il Presidente uscente Laurent Gbagbo ha rifiutato di riconoscere la vittoria di Ouattara al secondo turno delle elezioni presidenziali del 28 novembre.
Soro ha anche chiesto dell'ONU, all'Unione Europea, all'Unione africana e alla CEDEAO (Comunità Economica e di Sviluppo degli Stati dell’Africa Occidentale) l’uso della forza. Una soluzione che è però vista con preoccupazione perché le forze armate ivoriane, che sembra siano state potenziate negli ultimi anni, sono schierate con Gbagbo. I sostenitori di Ouattara denunciano inoltre il ricorso da parte del campo avversario di milizie paramilitari, reclutate anche nei Paesi vicini, in particolari in Liberia, che si sarebbero rese responsabili di omicidi e di rapimenti di civili.
Secondo l’Alto Commissario aggiunto per i Diritti Umani dell’ONU, Kyung-Wha Kang, 173 persone sono state uccise e 471 arrestate in Costa d’Avorio dal 16 al 21 dicembre. Nello stesso periodo di tempo sono stati segnalati 90 casi di tortura e 24 casi di sparizione di persone. Kyung-Wha Kang ha rivelato questi dati di fronte ai 47 membri del Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU, riunito a Ginevra in sessione speciale per discutere della Costa d’Avorio.


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