AFRICA - 31 ottobre: elezioni presidenziali in Costa d’Avorio e referendum costituzionale in Niger

sabato, 30 ottobre 2010

Roma (Agenzia Fides)- Due importanti scadenze elettorali sono in programma domenica 31 ottobre in Africa occidentale. In Costa d’Avorio si vota per eleggere il Presidente. Si tratta di un voto più volte rimandato (si doveva votare nel 2005), sintomo delle tensioni che sono rimaste nel Paese, dopo il tentativo di golpe nel settembre 2002.
Il fallito colpo di Stato contro il Presidente uscente Laurent Gbagbo ha spaccato in due la Costa d’Avorio, con il nord e l’ovest del Paese in mano alle Forces Nouvelles, una coalizione di gruppi armati, che ha negoziato una serie di accordi con il governo di Yamoussoukro, l’ultimo dei quali risale al 2007.
Gli ivoriani chiamati alle urne sono 5,7 milioni che dovranno scegliere tra una rosa di 14 candidati. Secondo gli osservatori locali la sfida è fra tre candidati: il Presidente uscente Gbagbo, l'ex Presidente Henri Konan Bedie, e l'ex Primo Ministro Alassane Dramane Ouattara.
La Missione delle Nazioni Unite in Costa d’Avorio (Onuci), che schiera 8.500 soldati e agenti di polizia ha rinforzato i proprie ranghi con 500 caschi blu supplementari.
Se nessuno dei 14 candidati otterrà la maggioranza assoluta è previsto un ballottaggio il 14 novembre.
In Niger, 6,7 milioni di elettori sono chiamati ad approvare la 7ma Costituzione del Paese, con un apposito referendum, che dovrebbe segnare una tappa fondamentale per il ritorno della democrazia dopo il golpe militare del 18 febbraio.
Il Presidente deposto Mamadou Tandja, aveva promosso una modifica della Costituzione per potere ottenere un terzo mandato presidenziale: una decisione che ha provocato forti tensioni nel Paese, sfociate nel golpe incruento che ha portato al potere la giunta militare. La nuova Costituzione che gli elettori sono chiamati ad approvare prevede, tra l’altro, che il mandato presidenziale duri 5 anni e sia rinnovabile una sola volta. Questa clausola inoltre non può essere modificata. È prevista infine un’amnistia per gli autori del colpo di Stato. Nel gennaio 2011 si dovrebbero tenere le elezioni presidenziali e quelle legislative, sancendo il completo ritorno del Paese alla democrazia. (L.M.) (Agenzia Fides 30/10/2010)


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