AFRICA/GUINEA - Allarme cocaina in Guinea, mentre i Paesi della regione si alleano per contrastare il fenomeno

venerdì, 15 ottobre 2010

Conakry (Agenzia Fides)- “Da circa 5-6 mesi la droga è ricomparsa in Guinea. La Guinea rischia di riprendere il suo posto come punto di snodo del traffico di droga nell’Africa dell’Ovest se non sono prese misure urgenti che coinvolgano tutte le strutture per la lotta al traffico”. È l’allarme lanciato il 14 ottobre dal colonnello Moussa Tiégboro Camara, al momento di assumere l’incarico di Direttore dell’Agenzia Nazionale per la lotta alla droga presso la Presidenza della Repubblica di Guinea.
“La lotta alla droga era stato il portabandiera di Moussa Dadis Camara, che aveva preso il potere con un golpe nel dicembre 2008 all’indomani della morte del Presidente. Dopo il suo allontanamento dalla scena politica nazionale, nel gennaio 2010, si è probabilmente abbassata la guardia su questo fronte. Ma il problema è rimasto perché il principale snodo del traffico di cocaina sudamericana in Africa occidentale è la confinante Guinea Bissau” spiega a Fides una fonte locale.
Il Colonnello Camara non ha nascosto che la lotta al narcotraffico sia molto difficile, soprattutto a causa delle enormi disponibilità finanziarie dei trafficanti. “Il traffico di droga è un’attività con una rendita finanziaria inestimabile” ha detto il nuovo “Monsieur Antidrogue’’ guineano. “Attualmente, 1 kg di cocaina costa 42.000 dollari USA, circa 300 milioni di Franchi Guineani”.
Il nuovo organismo diretto dal Colonnello Camara, l’Agenzia nazionale della Presidenza della Repubblica per la lotta alla droga, al crimine organizzato e al terrorismo, riunisce diverse agenzie esistenti per un migliore coordinamento nella lotta al crimine organizzato e al terrorismo.
L’aumento del traffico di cocaina diretta in Europa passando per l’Africa occidentale ha spinto diversi organismi internazionali a intervenire nella regione, in aiuto agli organi di polizia e giudiziari dei Paesi della regione. Il 14 ottobre è stato lanciato il progetto “Aircop”, volto a coordinare le forze di polizia e doganali del Brasile e di 7 Stati dell’Africa occidentale: Senegal, Costa d’Avorio, Nigeria, Capo Verde, Ghana, Mali e Togo. Guinea e Marocco sono stati invitati a far parte del programma che è sponsorizzato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il contrasto alla droga e alla criminalità (UNODC), dall’Organizzazione Mondiale delle Dogane, dall’Interpol, dall’Unione Europea e dal Canada. Il programma prevede la creazione di cellule miste negli aeroporti degli Stati aderenti e un sistema per lo scambio di informazioni tra le rispettive agenzie di polizia e doganali. (L.M.) (Agenzia Fides 15/10/2010)


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