AFRICA/GUINEA - Ballottaggio il 10 ottobre; “occorre imprimere una svolta al Paese” dice a Fides una fonte della Chiesa

giovedì, 23 settembre 2010

Conakry (Agenzia Fides)- “Occorre andare al voto per far girare pagina al Paese e continuare sulla strada della democrazia” dice a Fides una fonte della Chiesa della Repubblica di Guinea, dove la Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI) ha proposto il 10 ottobre come data per il secondo turno delle elezioni presidenziali.
Il ballottaggio si doveva tenere inizialmente il 19 settembre, ma era stato rinviato per problemi organizzativi (vedi Fides 16/9/2010). “Deve essere il Presidente ad interim, Sekouba Konaté, a firmare il decreto che stabilisce il secondo turno il 10 ottobre. Konaté si trova attualmente a Bomako, in Mali, per le celebrazioni dell’indipendenza nazionale” dice la fonte di Fides, che per motivi di sicurezza desidera non essere citata per nome.
“Non vi sono motivi per i quali il Presidente non firmi, ma il Primo Ministro ad interim, Jean-Marie Doré, che aveva presentato alla CENI un documento di 24 punti da chiarire prima della tenuta del secondo turno, chiederà quali dei 24 punti sono stati chiariti e quali no. Tutto questo in nome della trasparenza, ma speriamo che non porti invece a nuove tensioni”.
La decisione della CENI è stata presa all’indomani della nomina del suo nuovo Presidente, Louncény Camara. Il precedente Presidente, Ben Sékou Sylla, era morto a Parigi dove era ricoverato per una grave malattia. “Louncény Camara è inviso alla fazione del vincitore del primo turno, Cellou Dalein Diallo (43,69% dei voti), perché è considerato vicino al secondo arrivato al primo turno, Alpha Condé (18,25% dei suffragi). In particolare, vista la sua origine, il campo di Diallo teme che Camara sia in grado di mobilitare a favore di Condé i votanti della Guinea forestale, dove al primo turno vi è stato un alto tasso di astensione” afferma la fonte di Fides.
“Vi sono poi alcune tensioni all’interno della CENI, a cui si aggiunge l’incendio, la settimana scorsa, in due uffici della Commissione, apparentemente per cause accidentali. Tutti fattori che potrebbero turbare il corretto svolgimento del ballottaggio” dice la fonte. “Occorre fare uno sforzo per svolgere il secondo turno e imprimere una svolta al Paese, perché vi sono segnali preoccupanti a livello sociale. In particolare, dopo il rinvio del ballottaggio del 19 settembre, l’inflazione è aumentata perché il cambio Euro/Franco Guineano è passato da 1 Euro per 8.400 Franchi a 1 Euro per 8.900. Di conseguenza il prezzo di un sacco di riso da 50 chili, la misura di riferimento dell’alimentazione locale, è aumentato a 200mila Franchi (35 Euro). Per comprendere cosa questo significhi, ricordo che nel gennaio 2007 la rivolta popolare che causò centinaia di morti, fu scatenata dall’aumento del prezzo del sacco di riso di 120mila Franchi” conclude la fonte di Fides. (L.M.) (Agenzia Fides 23/9/2010)


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