AFRICA/KENYA - I Vescovi del Kenya ribadiscono la necessità di emendare al più presto la nuova Costituzione

venerdì, 20 agosto 2010

Nairobi (Agenzia Fides)- “Abbiamo svolto il nostro ruolo di dirigere il nostro gregge lungo la strada della scelta corretta. Non ci siamo sottratti dal compito di affermare in modo inequivocabile quali sono i principi della nostra fede nei confronti di alcuni problemi nella nostra nuova Costituzione” ha affermato il 19 agosto Sua Eminenza il Cardinale John Njue, Arcivescovo di Nairobi e Presidente della Conferenza Episcopale del Kenya, in una conferenza stampa presso la Basilica della Santa Famiglia di Nairobi.
La conferenza stampa era stata convocata al termine di una riunione dei Vescovi keniani, per discutere l'esito del referendum del 4 agosto che ha approvato la nuova Costituzione del Paese (vedi Fides 6/8/2010). La Chiesa cattolica, pur riconoscendo alcuni aspetti positivi del testo, si era opposta alla nuova Costituzione a causa dell’articolo 26, che al comma 4 recita: “L’aborto non è permesso a meno che, secondo l’opinione di un professionista sanitario specializzato, vi sia la necessità di un trattamento d’emergenza, o la vita o la salute della madre sia in pericolo, o se è permesso da ogni altra legge scritta”. È soprattutto l’ultima affermazione (“se è permesso da ogni altra legge scritta”) ad allarmare gli oppositori dell’aborto, perché di fatto apre la strada alla sua legalizzazione
Al termine della loro riunione, i Vescovi hanno deciso di accettare la decisione dei keniani di approvare la nuova Costituzione, ma hanno ribadito che gli errori contenuti nel nuovo dettato costituzionale siano affrontati e corretti al più presto.
La Conferenza Episcopale ha inoltre criticato i risultati di alcuni sondaggi, secondo i quali i keniani avrebbero più fiducia nei politici rispetto alla Chiesa.
Il Cardinale Njue ha detto che se i keniani hanno votato in maniera compatta a favore della nuova Costituzione, questo non significa che si possa ignorare la verità.
"La credibilità non riguarda i numeri, ma la verità. Storicamente la verità non è mai stata popolare, ma la Chiesa ha sempre avuto e avrà il suo ruolo da svolgere nella società. Come i pastori in grado di fornire un orientamento morale, dobbiamo ancora ribadire la necessità di affrontare le questioni morali che viziano la nuova Costituzione. Questa voce non potrà mai essere messa a tacere”. (L.M.) (Agenzia Fides 20/8/2010)


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