AFRICA/RWANDA - “Io non ho conosciuto pace e giustizia, mio padre non ha conosciuto pace e giustizia, mio figlio non ha conosciuto pace e giustizia”. La testimonianza di un rifugiato rwandese

martedì, 22 giugno 2004

Kigali (Agenzia Fides)- Una testimonianza che vale più di mille discorsi sulla condizione di profugo e rifugiato interno. È quella rilasciata al programma alla televisione pubblica italiana da Matteo Kinshane nel campo profughi di Kiziba in Rwanda. L’Agenzia Fides pubblica il testo in esclusiva in occasione della giornata mondiale dei rifugiati che si è celebrata ieri, 20 giugno.
“Vi ringraziamo di essere venuti fin qui per conoscere e far conoscere le nostre condizioni di profughi! Questo è un campo delle Nazioni Unite è il più grande di tutta questa regione al confine tra Rwanda, Burundi e Congo.
Pace? Giustizia? Parole…parole, qui tutti dicono pace e giustizia!Dove…dove sono pace e giustizia qui nel cuore dell’Africa?
Io non ho conosciuto pace e giustizia, mio padre non ha conosciuto pace e giustizia, mio figlio non ha conosciuto pace e giustizi,i miei nipoti forse anche loro non sapranno mai che cosa significhi pace e giustizia!
Queste parole qui non hanno più significato… solo qui nel campo riusciamo a convivere ed aiutarci per superare le durezza della vita quotidiana. Io non ho più nulla e non lascerò nulla e qui nessuno ha nulla! dipendiamo interamente dagli aiuti umanitari…e nessuno prende il poco dell’altro.
Io sono cristiano e conosco bene i 10 Comandamenti…i vecchi del mio villaggio dicevano che quando vennero i missionari con i 10 Comandamenti in fondo non ci portarono nulla di nuovo, da noi si sono sempre conosciuti…non proprio così….per me la novità è tutta nel primo comandamento…quello del Padre unico e quindi che siamo tutti fratelli…e quindi non ci dobbiamo ammazzare e quindi non dobbiamo rubarci le mucche, o le capre od anche la legna da bruciare”. (L.M.) (Agenzia Fides 22/6/2004, righe parole)


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