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Khartoum (Agenzia Fides)- I risultati delle elezioni presidenziali, parlamentari e locali del Sudan vengono pubblicati a poco a poco. Il Presidente uscente Omar El Beshir è in testa ed è certa la sua rielezione (come previsto prima ancora del voto, visto che diversi candidati alla Presidenza si sono ritirati), mentre i diversi partiti continuano ad accusarsi reciprocamente di brogli. I risultati definitivi, che dovevano essere resi noti oggi, 22 aprile, saranno pubblicati in fine settimana, come ha affermato la Commissione Elettorale, che ha motivato il ritardo con problemi tecnici.
Nella complessa situazione politica e istituzionale del Sudan, nel nord del Paese le accuse di brogli sono rivolte contro il partito del Presidente, il National Congress Party, mentre nel sud ad essere sotto accusa è il Sudan People's Liberation Movement (SPLM), l’ex movimento di guerriglia, che dopo l’Accordo Inclusivo di Pace (CPA) controlla il governo semi-autonomo della regione.
Il National Congress Party ha risposto alla denunce di brogli, accusando i leader dell'opposizione di cercare di recarsi all'estero per iniziare una campagna per screditare l'immagine delle elezioni. La autorità di Khartoum hanno inoltre annunciato che non tollereranno dimostrazioni di piazza dell’opposizione per protestare contro i brogli, “come avvenuto a Nairobi e a Teheran”.
I partiti dell’opposizione nel sud Sudan hanno denunciato gravi brogli commessi dai militari sud sudanesi, in gran parte ex componenti del Sudan People's Liberation Army, il braccio armato dell’SPLM.
Nel 2011 è previsto un referendum sull’indipendenza del sud Sudan. La maggior parte degli osservatori internazionali concordano sul fatto che il Sud diventerà uno Stato indipendente. L’andamento del voto sembra dimostrare che il Sudan è già diviso in due Stati distinti: quello del nord dominato dal National Congress Party e dal Presidente Beshir, e quello del sud guidato dall’SPLM. (L.M.) (Agenzia Fides 22/4/2010)
