AMERICA/ARGENTINA - Sarà lanciato da Lujan, nella celebrazione per il Bicentenario, l’appello della Chiesa per la riconciliazione

sabato, 13 marzo 2010

Buenos Aires (Agenzia Fides) – La Commissione permanente della Conferenza Episcopale Argentina (CEA) ha annunciato una manifestazione per l’8 maggio, nella piazza Belgrano della città di Lujan, in occasione della celebrazione del Bicentenario, durante la quale chiederà al governo e all’opposizione di impegnarsi nel dialogo per la riconciliazione nazionale. Si tratta di una delle decisioni prese dai Vescovi, dopo il primo incontro della Commissione, che ha anche analizzato le conseguenze del conflitto causato dalla decisione del governo di utilizzare le riserve della Banca Centrale per pagare il debito estero (vedi Fides 10/03/2010).
Inoltre la Commissione Permanente dei Vescovi, presieduta dal Cardinale Jorge Bergoglio, ha definito i dettagli dell'atto pubblico dell'8 maggio. Con lo slogan "Con Maria, cerchiamo di costruire una Patria per tutti", la celebrazione avrà luogo nella piazza centrale di Lujan, ma contemporaneamente si svolgerà anche presso altri Santuari del paese. I Vescovi propongono la celebrazione come un "atto nazionale", in occasione del quale tutti i cittadini sono invitati ad accendere una candela e a recitare la preghiera per la Patria, redatta dai Vescovi durante la crisi del 2001. L’atto pubblico sarà alle ore 15, seguito subito dopo da una Santa Messa presieduta dal Cardinale Bergoglio. Alle 16.30 è previsto un festival di artisti della cultura argentina.
Per accompagnare l'iniziativa, l'Associazione dei "Pellegrini a piedi verso Lujan" ha deciso di anticipare di un giorno il suo tradizionale pellegrinaggio di quest’anno. Per l'evento principale a Lujan, la Chiesa attende l'arrivo di delegazioni provenienti da parrocchie, scuole, movimenti e associazioni della città e della provincia di Buenos Aires.
Le conclusioni della riunione dei Vescovi saranno rese note attraverso un documento. Secondo alcune anticipazioni, sembra che i Vescovi faranno richiesta al governo nazionale e all'opposizione di incontrarsi per risolvere le loro divergenze attraverso il dialogo e finalmente trovare degli accordi, evitando tensioni politiche che potebbero degenerare in disordine sociale, che nuocerebbe soprattutto ai più poveri. (CE) (Agenzia Fides, 13/03/2010)


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