ASIA/INDONESIA - “Tutti sono tenuti a rispettare la Costituzione”: il Vescovo di Bandung commenta a Fides la sentenza favorevole alla costruzione di una chiesa

mercoledì, 17 febbraio 2010

Bandung (Agenzia Fides) – “Accogliamo con serenità il verdetto del Tribunale, favorevole alla costruzione della chiesa di Santa Maria, nella diocesi di Bandung, ma senza cantare vittoria. Attendiamo ora le mosse del governo locale di Giava Occidentale che, entro due settimane, può presentare un appello all’Alta Corte. Se l’appello non sarà presentato, potremo riprendere i lavori per l’edificazione della nuova chiesa. Siamo sereni e intendiamo agire entro i limiti e i diritti tracciati dalla Costituzione indonesiana”: è quanto dichiara all’Agenzia Fides S. Ecc. Mons. Johannes Pujasumarta, Vescovo di Bandung e Segretario della Conferenza Episcopale dell’Indonesia.
Il Vescovo ha commentato in un colloquio con Fides la sentenza di un tribunale della provincia di Giava Occidentale: la Corte ha dato ragione alla Chiesa locale nella controversia per l’edificazione di una nuova chiesa nel distretto di Purwakarta, in un località a un’ora da Bandung. La Chiesa aveva già ottenuto il permesso per l’edificazione e aveva iniziato i lavori, ma lo scorso anno le proteste di gruppi estremisti islamici costrinsero gli operai a fermare i lavori, mentre il governo locale, dopo le pressioni, ritirò la licenza di costruire. Nel novembre 2009 la Chiesa di Bandung ha deciso di ricorrere per via giudiziaria, ed ora ecco il verdetto favorevole.
Mons. Pujasumarta dice a Fides: “Può ancora succedere di tutto. Occorrerà anche aspettare le reazioni dei gruppi di fondamentalisti che hanno fermato i lavori e, con le loro proteste, indussero il governo a ritirare il permesso di edificazione già concesso. E’ possibile che vi siano anche reazioni scomposte, ma siamo preparati a ogni evenienza: risponderemo con la preghiera e con gesti non violenti, come il digiuno e il raccoglimento silenzioso, che sono le armi del cristiano in questo tempo di Quaresima”.
Il Vescovo conclude: “Vogliamo vivere e contribuire a tutelare l’armonia sociale e interreligiosa. Ma siamo ben consapevoli che l’Indonesia ha una Costituzione che riconosce i nostri diritti, e che tutti sono tenuti a rispettare, anche i piccoli gruppi musulmani radicali”.
Mons. Pujasumarta, in un recente incontro fra leader religiosi e membri del Parlamento indonesiano, ha chiesto alle autorità civili di garantire il diritto e la libertà religiosa in Indonesia, segnalando la presenza di gruppi estremisti musulmani che continuano ad attaccare chiese cristiane, a bloccarne le opere di edificazione o a far chiudere le aule di preghiera. Il Presule ha ricordato l’esistenza di due decreti interministeriali, il n.8 e il n.9 del 2006, che assegnano alle autorità locali delle province indonesiane il compito di garantire l’armonia interconfessionale. Ma spesso “molte autorità locali sono facile bersaglio di gruppi musulmani estremisti, cedono alle loro pressioni e accolgono le loro richieste”, ha detto il Vescovo, proprio come accaduto per la chiesa di Santa Maria, della diocesi di Bandung. Il Vescovo ha lamentato la mancata applicazione dei due decreti e ha chiesto al Parlamento di garantirne l’applicazione. (PA) (Agenzia Fides 17/2/2010 righe 31 parole 316)


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