AMERICA - Unione dei Malati Missionari, dal 1928 un servizio e una meta: la sofferenza per le Missioni

mercoledì, 10 febbraio 2010

Buenos Aires (Agenzia Fides) – Per molti anni, nella Domenica di Pentecoste, si è celebrata in diversi paesi la "Giornata del Malato Missionario", organizzata dalle Pontificie Opere Missionarie. Nel 1985 la Chiesa spagnola istituì la Giornata del malato, mentre Papa Giovanni Paolo II nel 1992 ha indetto questa Giornata estendendola a tutta la Chiesa universale per l’11 febbraio, nella festa di Nostra Signora di Lourdes.
L’Unione dei Malati Missionari, UEM (Union de Enfermos Misioneros), è nata nel 1928, quando Marguerite Godet, che voleva essere una missionaria ma era immobilizzata dalla malattia, si offrì come "malata missionaria" nel Seminario delle Missioni Estere di Parigi, dando così vita all’Unione dei Malati Missionari. Oggi l’Unione è organizzata e promossa dalle Pontificie Opere Missionarie, che raccolgono tutti i malati cronici o anziani che desiderano offrire il loro dolore e la loro vita per le missioni. Le iniziative e l’animazione sono gestite a livello nazionale o locale.
Tra i principi che regolano l’Unione, si evidenza che un Malato-Missionario è corresponsabile del lavoro missionario della Chiesa, offre con gioia e pazienza il suo dolore e la sua solitudine per la redenzione di tutti gli uomini, è un cristiano che prega per la diffusione del Vangelo nel mondo, offre il suo dolore per la santificazione dei missionari, per le vocazioni al sacerdozio, religiose e missionarie.
Per questa Giornata del Malato 2010, l’UEM invita a riflettere sul Messaggio del Papa e invita tutte le comunità a riflettere in particolare su di un impegno: “La malattia può diventare scuola di speranza”. In America ci sono molte attività promosse dalla UEM, sempre collegate alla pastorale della Chiesa locale, consultabili nel web. (CE) (Agenzia Fides, 10/02/2010)


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