AFRICA/GUINEA - “Cresce il malcontento nelle caserme e l’incertezza nella popolazione” dice a Fides una fonte della Chiesa della Guinea

venerdì, 15 gennaio 2010

Conakry (Agenzia Fides)- “Stiamo vivendo una transizione nella transizione, mentre cresce il malcontento nelle caserme” dice all’Agenzia Fides una fonte della Chiesa locale dalla Repubblica di Guinea la cui crisi politica si è accentuata a seguito dell’attentato nel quale è rimasto ferito il Presidente della giunta militare, Moussa Dadis Camara (vedi Fides 4/12/2009). Camara, che è stato a lungo ricoverato in un ospedale militare in Marocco, è giunto a Ouagadougou, in Burkina Faso, il 12 gennaio, ospite del Presidente Blaise Compaoré. “L’improvvisa ricomparsa di Camara ha provocato sentimenti contrastanti nella popolazione della Guinea. Da un lato ci si rallegra per il fatto che Camara sia ancora vivo, dall’altra cresce l’incertezza sul futuro del Paese” spiega la fonte di Fides, che per motivi di sicurezza ha chiesto l’anonimato.
“Uno dei motivi principali di incertezza riguarda il Presidente ad interim, il Ministro della Difesa Sékouba Konaté, che guida il Paese dopo il ferimento di Camara. La gente si domanda se Camara sarà ancora il Presidente, quando rientrerà nel Paese (e come mai si trovi in Burkina Faso e non in Guinea) e se le sue condizioni di salute gli permetteranno di governare. Se la risposta è positiva, allora Konaté a che titolo parla? Come Capo provvisorio dello Stato o come semplice esponente del governo?” afferma la nostra fonte. A fine dicembre Konaté aveva offerto all’opposizione di formare un governo di unione nazionale e di rilanciare il negoziato di Ouagadougou.
“Un altro motivo di incertezza riguarda l’opposizione, che appare divisa al punto che finora non è riuscita a presentare un leader in grado di negoziare con la controparte e di elaborare una piattaforma comune di proposta.”
L’incertezza sulle condizioni del Presidente e sul suo status giuridico rischiano inoltre di alimentare tensioni e divisioni all’interno dell’esercito. “Nelle caserme sta crescendo il malcontento e le tensioni tra i militari vicini a Konaté e quelli che appoggiano Camara. È questo forse l’elemento decisivo che determinerà il futuro del Paese” conclude la fonte di Fides.
Camara ha preso il potere con un colpo di Stato incruento nel dicembre 2008 all’indomani della morte del Presidente Lansana Conté. Il golpe era stato accolto favorevolmente dalla popolazione anche perché Camara aveva promesso di indire elezioni politiche nel 2010. Questo consenso si è notevolmente indebolito soprattutto dopo la sanguinosa repressione di una manifestazione dell’opposizione nello stadio della capitale Conakry, il 28 settembre (vedi Fides 1/10/2009). Un’inchiesta dell’ONU ha accusato Camara e altri esponenti della giunta militare di essere responsabili del massacro nel quale hanno perso la vita 156 persone mentre numerose altre hanno subito violenze sessuali. (L.M.) (Agenzia Fides 15/1/2010)


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