EUROPA/ITALIA - Globalizzazione dell’ospitalità, impegno sanitario, umanizzazione delle cure: le sfide dei Fatebenefratelli

martedì, 8 giugno 2004

Roma (Agenzia Fides) - Promuovere una globalizzazione dell’ospitalità in un momento particolare della storia dell’uomo e della sua vita sociale: è la sfida che i Fatebenefratelli lanciano in questi giorni nel corso di un incontro dedicato al confronto tra laici e religiosi, a chiusura di un lungo percorso di formazione e approfondimento che ha visto riunito tutto il top management dell’Ordine.
Un cammino di ospitalità quello dei Fatebenefratelli, lungo più di 500 anni, che necessita di essere attualizzato tutti i giorni nell’impegno costante nei confronti dei malati, dei bisognosi, degli ultimi.
L’incontro si svolge a Roma, presso la Curia Generalizia dei Fatebenefratelli, l’8 e il 9 giugno, con un programma fitto di appuntamenti che punterà essenzialmente su riflessioni di carattere programmatico per confrontarsi sull’attualità dell’attività sanitaria.
“Ci interroghiamo sul futuro che l’Ordine sarà capace di costruire nel prossimo millennio, afferma Fra Pascual Piles, Superiore Generale dell’Ordine, al servizio dell’uomo che soffre, dell’uomo che si trova in una condizione di bisogno e che chiede il nostro aiuto per ricostruire il suo progetto personale. Probabilmente vi saranno luoghi e forme di attuazione da parte dell’Ordine che esigono un cambiamento radicale, cui dobbiamo essere pronti se vogliamo essere presenti nel terzo millennio con l’offerta di un servizio sanitario concreto e attuale, alla luce dei vari cambiamenti del panorama sanitario”.
Guarire, curare, riabilitare: impegni sempre attuali per un Ordine fondato circa 500 anni fa, presente in tutto il mondo con 300 opere in 45 paesi. Ogni giorno 40 mila collaboratori tra religiosi, medici, infermieri, impiegati e volontari assistono in media 35 mila pazienti, avvalendosi del sostegno di circa 300 mila benefattori. (AP) (8/6/2004 Agenzia Fides; Righe:26 Parole:279)


Condividi: