AFRICA/SUDAN - Preoccupazioni per una possibile ripresa della guerra nel sud Sudan

lunedì, 21 dicembre 2009

Khartoum (Agenzia Fides)- “Il Sudan è in corsa verso una rottura violenta dei suoi equilibri interni. I principali meccanismi per porre fine ai conflitti tra il governo centrale e le periferie, il Comprehensive Peace Agreement (CPA), gli accordi di pace per il Darfur e il Sudan orientale, soffrono per la loro mancata applicazione, soprattutto a causa dell'intransigenza del National Congress Party (NCP, il partito del Presidente Bashir). Rimangono meno di tredici mesi alle elezioni per garantire che le elezioni nazionali e il referendum di autodeterminazione del Sud Sudan portino a una trasformazione democratica e alla risoluzione di tutti i conflitti del Paese” così l’International Crisis Group descrive la situazione del Sudan che si appresta a due importanti scadenze elettorali e referendarie previste dagli accordi di pace che hanno posto fine alla guerra del sud Sudan (1983-2005). La guerra tra il governo centrale di Khartoum e la ribellione nel sud Sudan si è conclusa nel 2005 con la firma a Nairobi (Kenya) del cosiddetto “Comprehensive Peace Agreement” (CPA), che prevede dopo un periodo di transizione, elezioni generali nel 2010 e nel 2011 un referendum per decidere se le regioni del sud rimarranno a far parte del Sudan unitario oppure diventeranno indipendenti a tutti gli effetti (attualmente in basa al CPA godono di uno statuto di autonomia).
“A meno che la comunità internazionale, in particolare gli Stati Uniti, le Nazioni Unite, il consiglio per la pace e la sicurezza dell’Unione africana (UA), e l’Inter-Government Authority on Development (IGAD), del Corno d'Africa, collaborino per sostenere sia l'attuazione del CPA e favoriscano ulteriori negoziati, è probabile un ritorno della guerra tra nord e sud e un’escalation del conflitto nel Darfur”.
Anche i Vescovi del sud Sudan hanno espresso la preoccupazione per una possibile riesplosione della guerra tra nord e sud Sudan nella dichiarazione pubblicata al termine dell’Assemblea Plenaria che si è tenuta a Torit dal 5 al 15 dicembre. (vedi Fides 19/12/2009). I Vescovi pur riconoscendo i benefici apportati dall’accordo di pace, esprimono la loro preoccupazione sui ritardi relativi all’approvazione della legge per l’attuazione del referendum e della Commissione referendaria del sud Sudan, e chiedono all’Assemblea Nazione “ di accelerare il processo di approvazione per evitare conseguenze inutili che andranno a scapito del futuro del Paese. Facciamo appello ai sudanesi di essere vigilanti e non cedere di fronte a coloro che possono far sprofondare di nuovo nella guerra il Paese”. (L.M.) (Agenzia Fides 21/12/2009)


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