Organo di informazione delle Pontificie Opere Missionarie dal 1927
Buenos Aires (Agenzia Fides) – “Il matrimonio si fonda nel vincolo, libero, permanente ed esclusivo tra un uomo e una donna, in ordine al sostegno reciproco, alla procreazione e all’educazione dei figli. In tal senso, rappresenta un autentico bene per la società”. È quanto si legge in una dichiarazione resa nota dall’Istituto per il Matrimonio e la Famiglia dell’Università Cattolica Argentina (UCA) in vista della discussione di due proposte di legge sulle cosiddette convivenze civili tra persone dello stesso sesso. “Circoscrivere il matrimonio all’unione tra un uomo e una donna non è una discriminazione ingiusta”, tant’è che “il diritto umano a sposarsi viene riconosciuto a tutte le persone, ma solo rispetto al matrimonio contratto tra un uomo ed una donna, come suggerisce esplicitamente il Patto Internazionale dei Diritti Civili e Politici”, affermano ulteriormente dall’Istituto. Diversamente, “equiparare le unioni tra persone dello stesso sesso al matrimonio” significherebbe “ridefinire il matrimonio, cambiandone dunque la sostanza e condizionando il bene comune”.
Di fronte all’annunciato panorama legislativo, “la grande sfida” che l’UCA intravvede è quella di “essere coscienti della necessità di una riflessione autenticamente profonda e serena sull’amore umano”, evitando “le ideologie” e proponendo “una cultura rispettosa della memoria e dei valori del popolo argentino”. Oltre che dall’Istituto per il Matrimonio e la Famiglia, la dichiarazione è stata firmata dal Foro UCA Vita e Famiglia, dalla Facoltà di Diritto, dall’Istituto di Bioetica, dal Dipartimento di Sociologia della Facoltà di Scienze Economiche e Sociali, dalla Facoltà di Scienze dell’Educazione, dall’Istituto di Comunicazione Sociale, dall’Istituto di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, dalla Facoltà di Psicologia e Psicopedagogia, dal Centro Culturale UCA e dalla Facoltà di Ingegneria. (GT) (Agenzia Fides 30/10/2009)
