AFRICA/GUINEA - La giunta militare chiede un governo di unione nazionale e un’inchiesta internazionale sul massacro del 28 settembre, ma è sempre più isolata

giovedì, 1 ottobre 2009

Conakry (Agenzia Fides)- La Guinea è in lutto e sotto shock per il massacro dei dimostranti avvenuto nello stadio della capitale Conakry il 28 settembre (vedi Fides 29 e 30 settembre 2009). La giunta militare, il Consiglio Nazionale per la Democrazia e lo Sviluppo (CNDD), ha proclamato due giorni di lutto nazionale ed ha chiesto una commissione di inchiesta internazionale per accertare le responsabilità della sanguinosa repressione della manifestazione di dissidenti, che ha provocato almeno 157 morti.
Il capo del CNDD, il capitano Moussa Dadis Camara, ha inoltre lanciato un appello attraverso un messaggio televisivo e radiofonico, per la formazione di un governo di unità nazionale, con la partecipazione dei diversi partiti politici, che assicuri la transizione in attesa delle elezioni politiche e presidenziali che dovrebbe tenersi il 31 gennaio 2010.
Moussa Dadis Camara ha anche rilasciato un’intervista a organi di stampa francesi nella quale afferma di essere ostaggio sia dei militari (che secondo lui dicono “se lasci il potere, lo prenderemo noi”) sia della popolazione (divisa sulla sua candidatura alle elezioni presidenziali). Camara sostiene di non potere lasciare ora il potere perché l’esercito potrebbe dividersi in fazioni in lotta tra loro e la “Guinea non conoscerebbe la pace”. Camara ha inoltre sostenuto che la violenta repressione della manifestazione è stata un evento “incontrollato”, derivante dall’indisciplina e dalla disorganizzazione dell’esercito, che “va riformato”. Il capo della giunta militare ha inoltre rigettato buona parte della responsabilità sugli organizzatori della manifestazione, che era stata proibita dalle autorità, per non aver preso le “misure necessarie per contenere la marea umana”. I racconti dei testimoni affermano che i militari, alcuni dei quali appartenenti a corpi speciali, hanno sparato indiscriminatamente sulla folla radunata nello stadio, mentre un’organizzazione per i diritti umani ha denunciato diversi casi di stupri di donne e ragazze compiute dai militari, anche ore dopo la sparatoria.
La comunità internazionale ha severamente condannato il massacro del 28 settembre e diversi organismi internazionali stanno studiano delle sanzioni da infliggere alla dirigenza guineana.
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha condannato il massacro ed ha chiesto una commissione di inchiesta indipendente. “I Membri del Consiglio domandano alle autorità in Guinea di mettere fine alle violenze immediatamente, di portare gli autori delle violenze di fronte alla giustizia, di rilasciare i prigionieri politici e i leader dell’opposizione e di permettere il rapido ritorno della legalità e della democrazia attraverso le elezioni previste nel 2010” ha dichiarato il Presidente di turno del Consiglio, la statunitense Susan Rice. L’Unione Europea ha annunciato che sta studiano l’adozione di sanzioni nei confronti dei capi delle giunta militare. (L.M.) (Agenzia Fides 1/10/2009)


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