AFRICA/KENYA - Annan consegna alla Corte Penale Internazionale la lista dei presunti responsabili dei massacri post-elettorali del 2008

venerdì, 10 luglio 2009

Nairobi (Agenzia Fides)- “Kofi Annan colpisce come un fulmine. I suoi passi sono furtivi, semplici e simbolici, ma potrebbero segnare il punto di svolta per il Kenya”. Così uno dei maggiori quotidiani del Kenya, The Standard, commenta l’invio da parte dell’ex Segretario Generale dell’ONU alla Corte Penale Internazionale dell'Aja della lista di presunti responsabili delle violenze
che hanno insanguinato il Kenya dopo le elezioni presidenziali del dicembre 2007.
Annan aveva annunciato ieri, 9 luglio, di voler consegnare la lista al procuratore della Corte Luis Moreno Ocampo, dopo che erano falliti gli sforzi per istituire in Kenya un apposito tribunale. Le violenze interteniche scoppiate nell'ambito delle proteste per la vittoria elettorale del presidente Mwai Kibaki hanno causato 1500 morti e 300mila sfollati. Grazie alla mediazione di Annan, ai primi del 2008 era stato raggiunto un accordo fra Kibaki e il suo avversario politico, Raila Odinga, che è diventato Primo Ministro di un governo di coalizione.
La decisione di Annan ha colto di sorpresa i politici keniani, che sembravano cercare di rallentare l’istituzione di un tribunale speciale keniano per giudicare i responsabili delle violenze. Il relativo disegno di legge è infatti da tempo bloccato dal Parlamento locale. Il procuratore incaricato dell'inchiesta, Philip Waki (vedi Fides 21/10/2008), aveva fissato come termine ultimo il primo marzo. Passato il termine, Waki ha consegnato ad Annan una busta sigillata con i nomi degli accusati, fra cui vi sarebbero alcuni Ministri del governo in carica.
Annan ha così messo in moto un processo con il quale i leader politici keniani potranno essere messi in stato di accusa e colpiti da mandati di arresto da parte della Corte Penale Internazionale, che ha avviato le indagini sugli avvenimenti keniani. Il Kenya, essendo firmatario del Trattato di Roma che ha istituito la Corte, è tenuto ad arrestare le persone ricercate dal Tribunale dell’Aja.
Secondo diversi commentatori, la decisione di Annan di inviare alla Corte Penale Internazionale la lista dei presunti responsabili delle violenze è un modo di esercitare una forte pressione sul Parlamento del Kenya per varare la legge che istituisce il tribunale speciale per giudicare queste persone in Kenya e non all’Aja
Secondo un accordo raggiunto la scorsa settimana tra Ocampo e una delegazione del governo di Nairobi, il Kenya ha 12 mesi di tempo per istituire un proprio tribunale speciale, passato questo periodo di tempo la Corte Penale Internazionale si assumerà il caso. Lo Statuto di Roma, che ha istituito la Corte penale internazionale, prevede infatti che questa può intervenire solo quando uno Stato non riesce a perseguire da solo i crimini contro l’umanità commessi sul proprio territorio. (L.M.) (Agenzia Fides 10/7/2009 righe 32 parole 396)


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