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Napoli (Agenzia Fides) - A Napoli, nella chiesa dove si incontrano le comunità africane cattoliche di immigrati, il parroco sottolinea che uno dei maggiori problemi, essendo africani, è il nuovo contesto in cui ci si viene a trovare, un nuovo contesto diverso dalla cultura africana. “Molti dei nostri fratelli dell’Africa che sono qui hanno il grande problema della povertà. A volte non vanno in ospedale anche se malati, alcuni di loro non hanno nulla da mangiare. Quando ci sono delle cerimonie gli africani portano il meglio, hanno i migliori vestiti addosso, così pensi che stiano bene ma non è così. Ciò di cui stiamo parlando è una questione concreta, come il problema della prostituzione: alcune ragazze africane devono pagare anche 50 mila euro. Ma come può una ragazza così giovane trovare i soldi ? Diventa una schiava, continua a cercare tutti i modi possibili di recuperare il denaro per pagare la persona che l’ha portata qui. In secondo luogo è da considerare la mancanza di permessi, del permesso di soggiorno, che li trasforma in schiavi. Li vedi camminare dalla mattina alla sera, e alla fine della giornata non ricevono una paga, ma solo qualche soldo. La maggior parte di quelli che ho incontrato sono persone oneste, ma se le persone diventano frustrate allora è facile che possano intraprendere la via del crimine. Quando si è frustrati si possono commettere molti crimini, ma se una persona ha sicurezza, fiducia e dignità, sente di ricevere rispetto per la sua dignità e la sua persona, allora comincia a comportarsi da essere umano. Credo che la Chiesa possa fare molto sotto questo aspetto”. (Luca De Mata) (Anticipazione del programma televisivo “La valigia con lo spago”: 4 puntate di un’inchiesta sui flussi migratori e le nuove schiavitù nel mondo che andranno in onda su Rai Uno dal 29 giugno, in seconda serata). (Agenzia Fides 19/6/2009; righe 20, parole 314)
