EUROPA/ITALIA - Due milioni e mezzo di persone vittime della tratta di esseri umani: la mobilitazione delle religiose per contrastare il traffico che ormai coinvolge tutti i paesi del mondo

lunedì, 15 giugno 2009

Roma (Agenzia Fides) – Sono circa 2 milioni e mezzo le vittime della tratta a scopo di sfruttamento sessuale, di cui almeno 500.000 in Europa e da 29.000 a 38.000 in Italia. Parte dalla registrazione di questi dati significativi e allarmanti insieme, la convocazione del “Congresso 2009: Religiose in rete contro la tratta”. L’iniziativa si terrà da oggi, 15 giugno, fino al 18 giugno. Ad aprire i lavori Sua Ecc. Mons. Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. Al Congresso è arrivato un telegramma del Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, a nome del Santo Padre Benedetto XVI, in cui si auspica che questo “significativo incontro susciti la rinnovata consapevolezza del valore della vita e un sempre più coraggioso impegno in difesa dei diritti umani e per superare ogni forma di sfruttamento”.
I dati sull’entità del fenomeno - diffusi nel 2007 dalla Direzione giustizia della Commissione Ue - sono stati richiamati anche durante la conferenza stampa di presentazione del Congresso tenuta presso la Sala stampa della Santa Sede. L’iniziativa infatti è stata promossa dall'Unione Internazionale Superiore Generali (Uisg) in collaborazione con l'Organizzazione internazionale per le Migrazioni (Oim). Le due organizzazioni collaborano per contrastare il fenomeno coordinando 15 reti internazionali che comprendono 252 congregazioni femminili in 36 Paesi. In particolare l' Oim ha formato negli anni 500 suore in tutto il mondo.
Sotto il profilo generale tuttavia quello della tratta degli esseri umani rimane un fenomeno difficile da definire una volta per tutte. Risale al dicembre 2000 il tentativo di stabilire l’insieme di pratiche criminali che possono aiutare a comprendere il fenomeno. Da quell’anno infatti è stata messa a punto la definizione della tratta da parte degli organismi internazionali, che viene così delineata: “il reclutamento, il trasporto, il trasferimento, il dare alloggio o accoglienza a persone, tramite l'uso o la minaccia dell'uso della forza o di altre forme di coercizione, il rapimento, la frode, l'inganno, l'abuso di potere o di una posizione di vulnerabilità o tramite l'offerta o l'accettazione di somme di danaro o altri vantaggi finalizzati ad ottenere il consenso di una persona che ha autorità su un'altra a scopo di sfruttamento. Lo sfruttamento comprende, come minimo, lo sfruttamento della prostituzione altrui o altre forme di sfruttamento sessuale, il lavoro forzato o prestazioni forzate, la schiavitù o pratiche analoghe, l' asservimento o il prelievo di organi”.
Sono intervenuti alla conferenza stampa di presentazione del Congresso 2009: P. Eusebio Hernández Sola, O.A.R., Capo Ufficio presso la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica; Sr. Victoria Gonzáles de Castejón, R.S.C.J., Segretaria Generale dell’UISG; la Dott.ssa Carmela Godeau, Vice-Capomissione OIM, Roma; Sr. Bernadette Sangema, FMA; il Dott. Stefano Volpicelli, OIM. Suor Sangema, fra le altre cose ha rilevato che “non c’è nazione nel mondo che possa vantarsi di essere immune da questa piaga sociale”, quindi ha spiegato: “Gli attori vanno dai propri familiari ai fidanzati, dai vicini di casa agli amici, alle amiche e agli estranei; ma i principali responsabili sono le organizzazioni criminali, spesso anche in connivenza con autorità locali e politiche, che devastano le zone più povere ed indifese della società in tutte le parti del globo”. “La tratta – ha quindi aggiunto suor Sangema - non è una realtà lontana da noi: succede dietro le nostre strade, nei nostri quartieri e colpisce i nostri conoscenti, le nostre amiche o amici, le bambine e i bambini delle nostre scuole e parrocchie”.
Il Congresso 2009 che ha preso il via oggi a Roma è la seconda edizione del Congresso organizzato dal 2 al 6 giugno 2008 da parte dell’Unione Internazionale Superiore Generali per le migrazioni con il finanziamento del Governo degli Stati Uniti (vedi Fides 9/6/2008). Il desiderio di costruire la rete delle religiose per il contrasto alla tratta delle persone è stato inserito nella Dichiarazione finale, nella quale si afferma: “Come donne consacrate, in solidarietà con i nostri fratelli e sorelle che soffrono le conseguenze di questo male, non resteremo in silenzio. Rinnoviamo il nostro impegno per promuovere la dignità di tutte le persone come risposta alle parole di Gesù: ‘sono venuto a portare la vita e la vita in abbondanza’”. (Mtp) (Agenzia Fides 15/6/2009; righe 44, parole 643)


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