ASIA/INDONESIA - Elezioni presidenziali in Indonesia: le minoranze religiose chiedono garanzie e diritti

venerdì, 12 giugno 2009

Giacarta (Agenzia Fides) – Garanzia di sicurezza, rispetto dei diritti fondamentali e delle libertà civili: sono le richieste diffuse dalle minoranze religiose in Indonesia, nella campagna elettorale che terminerà con le elezioni presidenziali dell’8 luglio prossimo, nel paese musulmano più popoloso al mondo.
A contendersi il seggio a capo della nazione, dove 176 milioni di elettori sono chiamati alle urne, sono il presidente uscente Susilo Bambang Yudhoyono e altri due candidati: Megawati Sukarnoputri (già presidente nel triennio 2001-2004), figlia di Sukarno, primo presidente dell'Indonesia indipendente; l'attuale vicepresidente Yusuf Kalla, che non è riuscito a raggiungere un accordo con lo stesso Yudhoyono e ha deciso di correre da solo.
Ex generale di 59 anni, Yudhoyono è dato in vantaggio da tutti i sondaggi. Potrebbe anche evitare il secondo turno (in programma a settembre), se l’8 luglio otterrà la maggioranza dei voti. Autodefinitosi “centrista”, divenne nel 2004 il primo presidente indonesiano eletto a suffragio universale diretto, sei anni dopo la caduta del dittatore Suharto, che è rimasto al vertice del paese per ben 32 anni. Yudhoyono, che è stato già in carica per un mandato quinquennale, ha promesso agli elettori “un programma di riforme” e “la lotta contro la corruzione”. Può fregiarsi di aver governato con prudenza il paese che ha resistito bene alla crisi economica, mentre il PIL è cresciuto del 4,4% nel primo trimestre 2009. Il presidente uscente è sostenuto da una larga coalizione che comprende i principali partiti islamici che non sono stati in grado di unirsi a sostegno di un proprio candidato.
Megawati Sukarnoputri cerca invece un ritorno in primo piano sulla scena politica, alla guida del Partito democratico indonesiano di lotta (Pdi-P): si è però alleata con l'ex generale, molto controverso, Prabowo Subianto, candidato alla vicepresidenza.
Nel dibattito politico in corso, mentre i candidati cercano l’appoggio e il consenso di tutti i settori della variegata società indonesiana, le minoranze religiose, fra le quali le Chiese cristiane presenti nel paese, hanno manifestato pubblicamente il loro appoggio per la tutela della “Pancasila” (i cinque principi fondamentali che reggono lo stato), e lo stop all’islamizzazione della società.
Nei gironi scorsi anche i Vescovi indonesiani hanno invitato i fedeli a “votare secondo coscienza scegliendo il miglior candidato per il bene del paese”, mettendo in guardia sull’uso strumentale dei simboli religiosi nella politica.
Il paese ha già votato per le elezioni legislative nell’aprile scorso, rinnovando il Parlamento. (PA) (Agenzia Fides 12/6/2009 righe 28 parole 289)


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