EUROPA/SPAGNA - Approvato il progetto di legge su "Interruzione Volontaria della Gravidanza e Salute Sessuale e Riproduttiva", una legge "respinta da una chiara maggioranza dei cittadini"

venerdì, 15 maggio 2009

Madrid (Agenzia Fides) - Senza arrivare ad alcun compromesso con l'opposizione e negando l'evidenza scientifica sul principio della vita, il Consiglio dei Ministri spagnolo ha approvato ieri, la proposta di legge su "Interruzione Volontaria della Gravidanza e Salute Sessuale e Riproduttiva" che trasforma in un diritto della donna l'aborto libero fino alla 14° settimana e fino alla 22° in caso di rischio della vita o salute della donna o gravi anomalie nel feto. La nuova norma sostituirà, quando sarà legge, l'attuale legislazione, vigente dal 1985, che depenalizzava l'aborto nelle ipotesi di violenza, gravi malformazioni del feto e danno per la salute fisica e psichica della madre. La legge, inoltre, stabilisce a 16 anni la maggiore età per decidere sull'interruzione volontaria della gravidanza.
Come ha spiegato la Ministra spagnola per l’Uguaglianza, Bibiana Aído, fino alla quattordicesima settimana di gestazione, la donna potrà interrompere liberamente la gravidanza, purché, come minimo tre giorni prima dell'intervento, abbia ricevuto informazioni sui suoi diritti e sugli aiuti di cui può disporre per la maternità se decide di proseguire la gestazione. In maniera eccezionale fino alla ventiduesima settimana la donna potrà interrompere la gravidanza se è a rischio la vita o la salute della donna o se ci fossero gravi anomalie nel feto. In entrambi i casi, occorre un giudizio emesso da due medici specialisti. A partire da quel termine, solo un comitato clinico pluridisciplinare potrà autorizzare un'interruzione a richiesta della donna incinta quando si scoprano anomalie fetali incompatibili con la vita o una malattia eccessivamente grave ed incurabile. Il testo stabilisce che nessuna donna potrà essere punita con la prigione per interrompere la sua gravidanza.
Secondo quanto ha dichiarato inoltre la Ministra, il progetto del governo è frutto del "maggiore consenso possibile" poiché c’è stato "un grande dibattito nel Parlamento durante il quale sono stati ascoltati i deputati, gli esperti, le organizzazioni sociali, giovani, donne, professionisti". Tuttavia, come hanno dichiarato numerose associazioni che difendono la vita, sono state appena ascoltate e non si è neanche tenuto conto del "Manifesto di Madrid" dove più di mille scienziati riconoscono che la vita comincia dal concepimento (ver Fides 18/3/2009).
Secondo un sondaggio realizzato da Sigma 2 e presentato dalla Piattaforma "Diritto a Vivere", la legge è respinta da una chiara maggioranza di cittadini. Effettivamente il 43,1 per cento delle donne respingono i termini della legge, di fronte al 34,3 per cento che è daccordo. Nell'insieme della popolazione, il 40,5 la respinge di fronte al 36,7 per cento che l’approva. Lo studio di Sigma 2, con un errore massimo possibile del 3,16 per cento, dimostra che non esiste una domanda sociale per questa riforma, respinta dalla maggioranza dei cittadini; indica anche che l'iniziativa suscita un forte rifiuto tra le donne, in contrasto con l'appoggio che risveglia tra gli uomini, smontando, così, la propaganda governativa che si tratti di una legge a beneficio delle donne.
La Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Spagnola, per indicazione espressa del Comitato Esecutivo, riunito ieri, 14 maggio, davanti all'allarmante annuncio che la pillola del giorno dopo si venderà nelle farmacie senza ricetta medica e senza limite di età, ha di nuovo richiamato gli orientamenti che l'Episcopato ha reso pubblici dal 1998 al 2001. Il 18 giugno 1998 vide la luce il documento "L'aborto con la pillola è anche un crimine", dove si sottolinea che l'aborto chimico è tanto immorale come quello "chirurgico" perché si tratta dell'eliminazione di un essere umano innocente. Mesi dopo, nell’ottobre di quello stesso anno, la Commissione Permanente pubblicò una Nota intitolata “Con la pillola si uccide”. Nel dicembre dell'anno 2000, la Sottocommissione per la Famiglia e Difesa della Vita della Conferenza Episcopale Spagnola ha pubblicato una nuova Nota su "La pillola del giorno dopo" definita "autentica tecnica abortiva". Il 27 aprile 2001 un'altra Nota dell'Assemblea Plenaria della CEE: "La pillola del giorno dopo, nuova minaccia contro la vita". (RG) (Agenzia Fides 15/5/2009)


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