AFRICA/CONGO RD - I politici cattolici si impegnano a combattere la corruzione, che alimenta la povertà

giovedì, 26 marzo 2009

Kinshasa (Agenzia Fides)-La corruzione può paralizzare gli sforzi di recupero politico, economico, sociale, morale o spirituale nella Repubblica Democratica del Congo, hanno affermato i Vescovi congolesi nel corso di un seminario nazionale dei politici cattolici, che si è tenuto nella capitale, Kinshasa. L'incontro è stato organizzato dalla Commissione Episcopale per l'Apostolato dei Laici (CEAL).
La Chiesa cattolica congolese lancia la sfida del buon governo, attraverso i cattolici impegnati in politica e nell'amministrazione pubblica. “Vogliamo che i politici cattolici diventino un modello, che prendano consapevolezza del fenomeno, di una prassi che sta per uccidere la nostra società, perché la corruzione, che ci piaccia o no, non aiuta lo sviluppo di un Paese ", ha detto Padre Ambrogio, segretario della CEAL.
Secondo il sacerdote, la corruzione alimenta la povertà: “Come in guerra, alcuni si arricchiscono, altri approfittano della corruzione per arricchire se stessi. Ciò significa che alcuni sono tenuti in condizioni di povertà a causa della corruzione”.
Alla fine dei tre giorni di lavori, i politici cattolici hanno preso l'impegno nel corso di una celebrazione eucaristica presso la Chiesa Sacro Cuore de la Gombe, Kinshasa, di lottare contro la corruzione nazionale e locale.
Secondo l'Organizzazione Non Governativa “Transparency International”, sei dei dieci Paesi più corrotti a livello mondiale si trovano in Africa, e, tra questi, la Repubblica Democratica del Congo occupa, in coabitazione con la Guinea equatoriale, il 171° posto della graduatoria internazionale, nella quale i Paesi più virtuosi (meno corrotti) occupano i primi posti. (L.M.) (Agenzia Fides 26/372009 righe 20 parole 251)


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