ASIA/INDIA - Giovani religiosi evangelizzatori nell’India Nordorientale

venerdì, 20 marzo 2009

Guwahati (Agenzia Fides) – Tutto è partito da un appello lanciato dall’Arcidiocesi di Guwahati per realizzare una vera e propria “missione al popolo” in alcuni villaggi tribali bisognosi e desiderosi di ricevere l’annuncio cristiano. Oltre 250 giovani religiosi e religiose – fra candidati, postulanti, novizi, probandi, neoprofessi – di 11 congregazioni maschili e femminili hanno risposto entusiasticamente alla chiamata, formando una squadra di evangelizzatori che, nelle scorse settimane, è andata per i villaggi parlando di Cristo, annunciando i valori di amore, pace, riconciliazione, fraternità.
Molti di loro hanno messo a disposizione le loro competenze o professionalità in quanto insegnanti, infermieri, dottori, tecnici agrari, esperti di puericultura, ricevendo una calorosa accoglienza dalle famiglie dei villaggi. “Siamo stati colpiti dalla loro ospitalità e semplicità, dai volti e dagli abbracci dei bambini”, hanno riferito i giovani evangelizzatori.
L’esperienza è risultata importante per le famiglie che hanno ricevuto l’annuncio cristiano e sono venute a contatto – alcune per la prima volta – con il Dio dell’amore, con il Vangelo di Gesù Cristo e il suo sconvolgente messaggio di amore per il prossimo e perfino per il nemico. D’altro canto, l’esperienza è stata molto utile anche agli stessi giovani religiosi che l’hanno condotta: hanno sperimentato lo spirito, le difficoltà e la bellezza dell’essere missionari. “Abbiamo vissuto pienamente l’idea di Chiesa che vive la comunione e la missione”, hanno riferito
Secondo i responsabili dei religiosi, esperienze di tal genere contribuiscono anche a generare vocazioni alla vita religiosa, che sono sempre più rigogliose nella difficile situazione geografica, sociale e culturale dell’India Nordorientale.
L’Arcidiocesi di Guwahati è guidata da S. Ecc. Mons. Thomas Menamparampil, personalità molto apprezzata da cristiani e non cristiani in tutta la regione, per il suo impegno di uomo di pace e di mediatore nei conflitti.
La regione sconta l’isolamento rispetto al resto del paese; inoltre è abitata da numerose comunità e gruppi tribali di diverse culture e tradizioni, che hanno difficoltà ad accedere all’istruzione. Come ha spiegato all’Agenzia Fides Mons. Menamparampil, “in questo quadro le comunità cristiane stanno offrendo un grande esempio come operatori di pacificazione, innestando i valori cristiani nelle culture tribali. Le popolazioni tribali hanno orecchi e cuori molto aperti e pronti ad accogliere la Buona Novella. La Chiesa Cattolica, inoltre, è molto apprezzata per quello che fa, per la sua opera di pacificazione, per gli aiuti allo sviluppo, per le opere di istruzione e di carità”. (PA) (Agenzia Fides 20/3/2009 righe 29 parole 291)


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