AFRICA/SUDAN - Firmato un accordo quadro per la pace nel Darfur tra il governo di Khartoum e il principale gruppo di guerriglia della regione

martedì, 17 febbraio 2009

Khartoum (Agenzia Fides)- Svolta nel conflitto del Darfur. Il governo di Khartoum e il principale movimento ribelle della tormentata regione dell'ovest sudanese, il Movimento per la Giustizia e l'Eguaglianza (JEM), hanno firmato, oggi, 17 febbraio, a Doha, capitale del Qatar, un accordo quadro che dovrà spianare la strada a un accordo di pace definitivo.
Le due parti però non sono riuscite ad accordarsi su una data per il cessate il fuoco in tutta l'area. L'intesa prevede comunque la fine degli attacchi ai campi profughi, che ospitano più di due
milioni di persone, e lo scambio dei prigionieri.
Questa prima intesa giunge dopo una settimana di negoziati sponsorizzati dal Qatar, dalle Nazioni Unite, dall'Unione Africana e dalla Lega Araba.
L'accordo prevede inoltre la convocazione di una conferenza di pace con la partecipazione di tutti i gruppi attivi nella regione.
Secondo gli osservatori di questioni internazionali, però, occorre essere prudenti prima di affermare che il conflitto del Darfur sia in via di risoluzione. In effetti, il JEM, che aveva compiuto un audace raid contro Omdurman, la città gemella della capitale sudanese Khartoum (vedi Fides 12/5/2008), per quanto importante, non rappresenta tutta la vasta area dei gruppi armati che agiscono nella regione. Nel 2003, considerata la data ufficiale dello scoppio della guerra in Darfur, vi erano solo due movimenti che avevano preso le armi contro il governo di Khartoum, per rivendicare i diritti delle popolazioni locali, troppo a lungo ignorati dalle autorità centrali. Si trattava del JEM e del SLA (Esercito di Liberazione del Sudan). Dal 2003 ad oggi, sono sorti diversi nuovi movimenti, frutto spesso della scissione dei gruppi più anziani.
Occorre quindi coinvolgere anche questi gruppi, che nel frattempo, hanno dato vita a una “guerra nella guerra”, combattendosi tra di loro. Di recente, una fazione della SLA, guidata da Minni Minnawi, che era finora il solo gruppo ad aver firmato nel 2006 un accordo di pace con Khartoum, si è scontrato con il JEM per il controllo della città di Mouharijiya (vedi Fides 22/1/2009).
Sulla questione pesa inoltre, come una spada di Damocle, il mandato d'arresto nei confronti del presidente Omar Bashir, che i giudici della Corte Penale Internazionale (CPI) potrebbe emettere nelle prossime settimane. Il Capo di Stato sudanese è infatti accusato di crimini di guerra e crimini contro l'umanità nel Darfur, dove la guerra civile ha provocato la morte di 300mila persone e ha creato 2 milioni 700mila sfollati. (L.M.) (Agenzia Fides 17/2/2009 righe 30 parole 414)


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