AFRICA/KENYA - Piano per sconfiggere la carestia, la Conferenza Episcopale propone progetto quinquennale

venerdì, 6 febbraio 2009

Nairobi (Agenzia Fides) - La Conferenza Episcopale del Kenya ha lanciato un piano strategico quinquennale per sconfiggere la carestia, una piaga che ha colpito ormai 10 milioni di persone nel Paese, provocata dalla siccità e dal rincaro dei prezzi degli alimenti. Si tratta di un progetto, ha spiegato il presidente dei Vescovi del Kenya, il Cardinale John Njue, che “guiderà ad un apostolato efficace e ad un servizio di sostegno avanzato di tutte le diocesi del Paese”. “Voglio sottolineare – ha aggiunto il Porporato in una dichiarazione ripresa dall'agenzia Cisanews – che questo piano strategico non riguarda solo attività e obiettivi pratici, ma fa riferimento anche all’incontro tra la Chiesa e i fedeli, perché si sentano amati, seguiti e rispettati come persone create ad immagine e somiglianza di Dio, che condividono la libertà, la gioia e la pace dei figli di Dio”.
Il cardinale Njue ha poi garantito l’impegno della Chiesa nel rinnovamento sociale del Kenya, un rinnovamento basato sui principi evangelici e capace di riunire il Paese, ancora sconvolto dalle violenze post-elettorali dello scorso anno: “ In una società – ha detto il Porporato – incline alla violenza, alla corruzione, alla disuguaglianza, alle ingiustizie di ogni genere, la Chiesa Cattolica, attraverso la sua Commissione Giustizia e Pace, continuerà a formare le coscienze, a stare al fianco della verità, della giustizia e della riconciliazione”.
Infine, il Porporato ha chiamato in causa la mancanza di una politica efficace contro la povertà e la carestia: “Sappiamo che in molte parti del Paese ha piovuto poco – ha concluso il presidente dei Vescovi kenioti, – ma siamo anche consapevoli del fatto che, se avessimo preso misure adeguate, programmate in anticipo, vincendo l’avidità e l’egoismo, e se i politici avessero eliminato la cultura della corruzione, nessuno sarebbe stato in pericolo di vita o sarebbe morto di fame”. (Agenzia Fides, 06/02/2009)


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