AFRICA/COSTA D'AVORIO - Le resistenze alla pace dei miliziani del nord-ovest, interessati a mantenere le loro rendite illegali

martedì, 3 febbraio 2009

Abidjan (Agenzia Fides)-Mentre il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha chiesto di fissare la data delle elezioni presidenziali in Costa d'Avorio, uno scontro armato a Man, nel nord-ovest del Paese dimostra l'esistenza di un'opposizione, sia pure residuale, all'avanzamento del processo di pace.
Nella notte tra il 1° e il 2 febbraio, vi è stato uno scontro tra i miliziani delle Forze Nuove appoggiati dai Caschi Blu dell'ONUCI (la missione delle Nazioni Unite in Costa d'Avorio) e un gruppo armato.
Gli assalitori sono stati qualificati come “nemici della pace” da parte di un portavoce delle Forze Nuove. Queste ultime sono il movimento che dal settembre 2002 controlla il nord-ovest della Costa d'Avorio dopo un fallito colpo di Stato. Per anni la Costa d'Avorio è stata divisa in due: il nord-ovest sotto il controllo delle Forze Nuove, il resto del Paese nella mani dell'esercito del Presidente Gbagbo. Per controllare il cessate il fuoco, negoziato dalla comunità internazionale, sono stati dispiegati i soldati francesi della missione Licorne, e i Caschi Blu dell'ONUCI (che hanno integrato/sostituito una precedente missione panafricana). Dopo anni di stallo negoziale, il 4 marzo 2007 sono stati firmati a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, gli accordi di pace tra il Presidente Gbagbo e le Forze Nuove. Guillaume Soro, esponente delle FN, è stato nominato Primo Ministro di un governo di unità nazionale, che deve preparare le elezioni presidenziali e politiche. Queste elezioni sono state però rimandate più volte, e l'ONU sta esercitando pressioni perché si tengano quest'anno, senza nuovi rinvii.
Nel frattempo procede a rilento sia il processo di disarmo, smobilitazione e integrazione dei combattenti delle Forze Nuove, sia il censimento della popolazione, necessario per compilare le liste elettorali. Per quanto riguarda quest'ultimo punto, finora la Commissione Elettorale Indipendente (CEI) ha registrato poco più di 4 milioni di elettori su un totale di 9 milioni. La CEI ha comunque accelerato le procedure di registrazioni dei votanti. Per quanto riguarda il disarmo, l'incidente di Man conferma il fatto che le FN sono state smobilitate solo parzialmente e che vi sono divergenze al suo interno. Gli aggressori infatti farebbero parte di un gruppo dissidente delle stesse Forze Nuove. Secondo gli osservatori di questioni ivoriane, il fatto che nelle aree finora controllate dalla FN si stia reinsediando l'amministrazione dello Stato centrale, sta creando malumore tra alcuni miliziani, che sfruttavano il fatto di essere “l'autorità” della zona. In questi anni di divisione, infatti, nel nord-ovest si era creata un'economia di guerra, fatta di estorsioni ai posti di blocco, di contrabbando e di altri affari più o meno leciti controllati dai diversi gruppi che sono confluiti nelle Forze Nuove. (L.M.) (Agenzia Fides 3/2/2009 righe 33 parole 453)


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