EUROPA/ITALIA - “Organizzare il bene”: le Figlie di San Paolo ridisegnano le loro presenze nel mondo

Roma (Agenzia Fides) - “Ridisegnazione” è oggi un processo ricorrente in molte Congregazioni religiose: indica una lucida analisi della propria situazione, dal punto di vista spirituale e apostolico, delle strutture e delle opere, che devono confrontarsi con la realtà del mondo che cambia e delle nuove urgenze pastorali che emergono. Anche le Figlie di San Paolo, la congregazione religiosa fondata dal Beato Don Giacomo Alberione per l’annuncio del Vangelo attraverso i mezzi della comunicazione sociale, hanno avviato la “ridisegnazione” della loro presenza nel mondo. Il primo passo è stato l’incontro del Governo generale con le Superiore delle diverse circoscrizioni, che si è svolto a Roma dal 15 al 25 gennaio, con l’obiettivo di favorire una più intensa sinergia per procedere, con mentalità strategica e concorde, a “organizzare il bene”, secondo l’imperativo del Fondatore.
Presenti in 250 comunità nei 5 continenti, con oltre 2.400 religiose dedite all’evangelizzazione nel mondo della comunicazione, le Figlie di San Paolo si propongono una più forte integrazione delle risorse dell’Istituto (persone, strutture e strumenti di apostolato) e l’individuazione di percorsi per continuare a essere presenze profetiche e significative, permettendo al loro carisma di sprigionare tutta la sua vitalità e perenne novità. Ciò significa anche modificare le presenze e le attività apostoliche nel mondo: aggregare comunità o province, intensificare tutte le possibili forme di collaborazione tra le nazioni e le comunità, coinvolgere sempre più i laici nella partecipazione al carisma e nella collaborazione apostolica.
“Ridisegnare le presenze” è quindi sinonimo di impegno a tener vivo il carisma e a garantire la continuità del servizio apostolico. Nei prossimi incontri già programmati a livello continentale, si coinvolgeranno le comunità paoline del continente stesso, per definire le scelte concrete da operare sul territorio. (S.L.) (Agenzia Fides 2/2/2009; righe 22, parole 292)