AFRICA - Il dramma degli albini africani: 380mila euro per una parte del loro corpo utilizzata per riti “magici”

giovedì, 8 gennaio 2009

Roma (Agenzia Fides)- Una delle tragedie nascoste dell'Africa è quella degli albini, specialmente quelli che vivono in Africa orientale (Tanzania e Burundi), che sono discriminati e in diversi casi uccisi o amputati per utilizzare parti del loro corpo per riti “magici”.
In Tanzania nel 2008 sono stati uccisi almeno una trentina di albini per non parlare delle persone che hanno subito amputazioni, ma vi sono casi seppur con meno frequenza, anche in altre nazioni dell'Africa centro-orientale, in particolare in Mozambico, i cui organi (soprattutto genitali, braccia, mani e orecchie, e in alcuni casi anche il sangue) sono estremamente ricercati da streghe e stregoni per creare pozioni “magiche” che si vendono a caro prezzo. Il presidente tanzaniano Jakaya Kikwete, all'inizio dello scorso aprile, dopo l'assassinio - con asportazione di vari organi - di un albino ed il ferimento della moglie, anch'essa albina, salva per miracolo, aveva scatenato una vera e propria “caccia alle streghe”.Negli ultimi mesi del 2008 sarebbero stati arrestati 80 “streghe e stregoni”. Ma è un fenomeno ancora difficile da estirpare, a causa del suo profondo radicamento in alcune culture africane.
I circa 200mila albini della Tanzania vivono quindi una situazione difficile, nonostante l'impegno dimostrato dal governo di proteggerli e di bloccare le attività criminali degli “stregoni”. Una situazione simile accade nel confinante Burundi, dove lo scorso anno si sono registrati 6 casi di albini assassinati (mentre un settimo è scomparso). L'ultimo episodio è accaduto il 30 dicembre a Muzenge (nell'est del Paese), quando un gruppo di criminali ha ucciso un bambino albino di 8 anni tagliandogli poi le braccia. Gli abitanti del villaggio sono poi riusciti a catturare i criminali, giustiziandoli prima dell'arrivo della polizia.
Secondo la stampa burundese, le membra amputate agli albini burundesi sono vendute in Tanzania al prezzo di 600 milioni di scellini (circa 380mila euro), dove vengono utilizzate per confezionare dei portafortuna usati dai cercatori d'oro. Per questo motivo gruppi di banditi attaccano le case della famiglie tra i cui membri vi sono degli albini. Il fenomeno ha costretto le autorità locali ad avviare un programma per raggruppare gli albini in comunità protette.
Anche in altre zone dell'Africa gli albini, pur non subendo violenze come in Tanzania e in Burundi, sono discriminati. In Senegal per esempio, vi è una forte diffidenza nei loro confronti: le persone evitano di sedersi accanto a loro nei mezzi di trasporto pubblico e vi sono casi di insulti nei loro confronti. A livello sanitario, gli albini non sono aiutati dalle autorità locali a procurarsi crema protettive, occhiali e altri ausili per proteggersi dal sole. Il cancro alla pelle è una malattia piuttosto diffusa tra gli albini africani, che potrebbe essere prevenuta con mezzi adeguati.
L'albinismo è causato da un'eredità genetica che comporta una riduzione o la mancanza delle melanina (essenziale per proteggere la pelle dai raggi solari). Mentre in Europa una persona su 20mila è colpita dalla malattia, in Africa si registra un caso ogni 1.100 abitanti. (L.M.) (Agenzia Fides 8/1/2009 righe 34 parole 499)


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