AMERICA/ARGENTINA - Messaggio di Natale dei Vescovi della Patagonia: “Natale è dire ‘no’ all’indifferenza, ‘no’ al proprio benessere senza tenere conto delle urgenti necessità degli altri, ‘no’ alla passività di fronte a tante sfide urgenti”

venerdì, 19 dicembre 2008

Buenos Aires (Agenzia Fides) - I Vescovi della regione Patagonia-Comahue (Diocesi Alto Valle, Comodoro Rivadavia, Neuquén, Río Gallegos, San Carlos de Bariloche y Viedma), hanno scritto un Messaggio di Natale indirizzato a tutti i fedeli, nel quali ricordano che il canto che ascolteremo in questi giorni “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati da Lui”, costituisce “un canto alla vita che ci risveglia e ci spinge ad essere missionari, testimoni e portatori di vita, della vita piena, della vita dei figli di Dio”. Questa occasione deve portarci a “scoprire la nostra responsabilità di fronte alla pace ed alla vita piena per tutti, come frutti dell’essere amati da Lui”.
Tuttavia, affermano i Vescovi, ci sono molti bambini ed adolescenti ma anche adulti ed anziani per i quali “la vita risulta un peso, una fatica”, molte volte dovuto alla “grande assenza di amore”, perché sono coscienti che “valgono soltanto in quanto ‘utili’ al benessere degli altri e la loro vita non vale nulla in sé stessa”. A questo proposito, per i Vescovi della Patagonia sarà veramente un Natale cristiano, “se quel bambino o bambina che soffre la fame e che a volte è sottomesso a tanti oltraggi trova una famiglia che si interessi e si preoccupi per lui; se quell’adolescente o giovane ferito dalla violenza, dalla droga, dallo sfruttamento sessuale o dall’emarginazione, trova una comunità che gli offre un’alternativa di cambiamento; se ogni fratello o sorella la cui vita è minacciata, trova ‘un prossimo’ che gli fa scoprire il valore della sua vita attraverso segni concreti”.
“Natale - continua il Messaggio - è dire ‘no’ all’indifferenza, ‘no’ alla sicurezza garantita con la punizione e la repressione, ‘no’ al proprio benessere senza tenere conto delle necessità urgenti degli altri, ‘no’ alla passività di fronte a tante sfide urgenti”.
Il secondo punto sul quale si concentrano i Vescovi è la pace, avendo come riferimento il Messaggio per la Pace 2009 del Santo Padre Benedetto XVI: “guardare Cristo che porta al mondo il dono della pace in questo Natale, non può far desistere dall’impegno di combattere la povertà”. Povertà che “colpisce giorno dopo giorno molte persone” e per la quale “non possiamo sottrarci alla leggera dalle nostre responsabilità”. Perciò, in questo Natale, “il nostro incontro con Cristo che ci porta la pace non può sminuire il nostro impegno nel combattere la povertà”.
Infine ricordano la grande celebrazione di Ringraziamento a Dio per il dono della pace argentino-cilena grazie alla mediazione papale, prevista per il prossimo 22 dicembre. “Celebrare questa pietra miliare della nostra storia - affermano i Vescovi - deve portarci a rinnovare il nostro impegno per il dialogo, come unico cammino verso la pace”. Certamente anche nella regione patagonica “ci sono molte ferite di ieri ed altre più recenti che devono rimarginarsi. Il tempo non basta per guarire”. La strada per guarire queste ferite è pertanto “l’incontro che esige stima mutua, e che implica il saper perdonare. Incontro che si concretizza in un dialogo sincero e nella ricerca del bene comune, rinunciando ad interessi personali e/o settoriali, optando per la vita piena di tutti, senza escludere nessuno”. (RG) (Agenzia Fides 19/12/2008)


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