EUROPA/ITALIA - Un dialogo sincero tra un giornalista e una suora di clausura

giovedì, 27 novembre 2008

Roma (Agenzia Fides) - “Il Carpegna mi basta”: così inizia il libro “Una suora per amico” (edizioni Ancora). La frase appartiene al ciclista Marco Pantani, al quale Andrea Pamparana paragona Suor Maria Gloria Riva, che, come l’atleta, si trova “in una vita fatta di una lunga, faticosa, drammatica salita verso la perfezione”: un impegno che la monaca vive con gioia, certa dell’orizzonte che intravede. Andrea Pamparana, invece, si definisce un curioso cercatore, perplesso, impaurito e dubbioso. “Una suora per amico”, nonostante il titolo che può apparire leggero, è un libro in cui si fondono e si incontrano due mondi apparentemente lontanissimi, vale a dire le diverse realtà dei due autori: colui che pone le domande, Andrea Pamparana, Vice Direttore del Tg5, e colei che stimola le risposte, Suor Maria Gloria Riva, suora di clausura, appartenente alla comunità dell’Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento, che attualmente vive nel monastero di Carpegna (Diocesi di San Marino- Montefeltro).
Nihil nisi per amicitiam cognoscitur, nulla si conosce se non tramite l’amicizia: in questo modo Sua Ecc. Mons. Rino Fisichella, Magnifico Rettore della Pontificia Università Lateranense, ha introdotto l’incontro di presentazione del libro, svoltosi a Roma il 26 novembre. Fondamentale, nella narrazione e nell’occasione della stesura del volume, l’amicizia profonda che permette di entrare nel Mistero che ci viene rivelato, come è accaduto per i due autori del libro; segni di questo rapporto, come ha sottolineato l’Arcivescovo Fisichella, sono il sorriso di Suor Maria Gloria e il tormento, la continua ricerca del giornalista Andrea Pamparana, che a Fides ha spiegato: “La ricerca non può mai finire. Ha un inizio e ce la portiamo dietro fino a quando cambia il nostro stato. Suor Maria Gloria è una donna e, nello stesso tempo, madre e sorella, ed ha fatto anche lei un percorso di ricerca, ha trovato delle risposte a molte delle domande che io ancora oggi mi pongo, ma certamente ha una tale carica di passione, di ragione, di fede e di verità nelle sue risposte che rappresenta un tassello importante di questa mia ricerca”.
Fautore del primo incontro tra Suor Maria Gloria Riva e Andrea Pamparana, durante il Meeting per l’Amicizia dei Popoli, è stato Magdi Cristiano Allam, Vice Direttore de “Il Corriere della sera” e tra i relatori del convegno. “Sono felice di essere qui perché, da una serie di incontri apparentemente casuali, di un caso che non è mai fortuito, ma che cela sempre in sé la mano della Divina Provvidenza, oggi ci si incontra a questo tavolo tra persone che condividono dei valori e un traguardo”.
Lui, convertitosi da qualche tempo al cattolicesimo, ha dichiarato a Fides che la lettura del libro gli ha offerto “un messaggio di conforto e speranza perché nel momento in cui attraverso l’incontro genuino e profondo due persone che hanno percorsi esistenziali diversi, ma che si sentono entrambi partecipi di un sentimento autentico, riescono a realizzare insieme un’opera di bellezza, come il libro e la spiritualità che lo anima, questo mi incute una grande speranza, perché significa che ci sono delle persone che possono essere autentici testimoni di fede e di valori. E noi oggi abbiamo bisogno di testimoni”. Certamente Suor Maria Gloria è uno di questi, e ha raccontato non la sua storia, ma la storia che Dio ha fatto dentro di lei e che ad un certo punto lei è stata in grado di leggere.
Un percorso caratterizzato da tre grandi temi, tre voci: gli incontri, le domande e la bellezza. “Da quell’incontro particolare, da quando cioè l’incontro con la fede dei padri è diventata la mia fede motivata e personale perché frutto di un incontro con un Mistero, che si è fatto vicino e persona, da quel momento la mia storia è stata raccontata in un altro modo. È soltanto dopo la Pasqua che si racconta davvero la propria vita, perché è soltanto guardando a quell’Unico, che ti conosce e che ti illumina, che cominci a dare una forma al tuo io. Ad un certo punto ti accorgi che sei amato”, ha spiegato Suor Maria Gloria, continuando, poi, col secondo tema: “L’uomo si riconosce dalle sue domande, perché la cosa più difficile, in questo nostro mondo è tenere desta la domanda, cioè la domanda profonda di senso e di vita delle cose”. Ed infine la bellezza che salverà il mondo che “ non coincide”- ha affermato Suor Maria Gloria- “con un canone estetico, ma è la bellezza che lega il vero al bene. Ci manca questa bellezza, che viene da una coscienza formata e da una fede capace di cultura”.
Già Papa Giovanni Paolo II aveva affermato che “Una fede che non diventa cultura non è una vera fede”; e in un periodo in cui la cultura formata sul vero, sul bene e sul bello stenta ad esistere, l’autrice si augura che il libro contribuisca a diffondere nel mondo “il desiderio di essere protagonisti della storia, non solo in una carità fattiva, ma in una verità formata e in una bellezza contemplata”. La speranza è, quindi, che questo libro, in cui i due amici parlano di tutto, dalla fede alla vocazione, dalla vita al male, dall’arte all’architettura, e dove vengono poste le domande essenziali dell’uomo, serva soprattutto ai giovani, e faccia scaturire l’amore per le domande, la vera filosofia, cioè l’amore per la saggezza, come ha spiegato Andrea Pamparana a Fides: “Sono importanti le risposte, ma vorrei che le risposte di Suor Maria Gloria Riva suscitassero altre domande. È fondamentale l’interrogarsi, credo che l’amore per le domande sia ancora più importante delle risposte, specialmente nel mondo e nel momento attuale”. (P.C.) (Agenzia Fides 27/11/2008)


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