AFRICA/CONGO RD - 1.100 donne e bambini accolti nel campo del VIS nel centro di Goma. La testimonianza a Fides della responsabile dell'Ufficio stampa dell'ONG promossa dai Salesiani

lunedì, 10 novembre 2008

Goma (Agenzia Fides)- “La situazione umanitaria è drammatica perché i combattimenti spingono sempre più persone verso Goma” dice all'Agenzia Fides Giulia Pigliucci, dell'Ufficio Stampa del Volontariato Internazionale per lo Sviluppo (VIS), Organizzazione Non Governativa promossa dal Centro Nazionale Opere Salesiane, che è appena rientrata da Goma, capoluogo del nord Kivu (nell'est della Repubblica Democratica del Congo) dove si susseguono i combattimenti tra le truppe regolari, appoggiate dalle milizie filo-governative, e i ribelli di Laurent Nkunda. La situazione umanitaria è resa ancora più drammatica dal fatto che si è nel pieno delle stagioni delle piogge e di notte fa molto freddo. Goma infatti si trova a 1.500 metri di altezza.
“Il campo di accoglienza per sfollati “Don Bosco”, gestito dal VIS, è l'unico che si trova nel centro di Goma, gli altri si trovano in aree limitrofe” dice Giulia Pigliucci. “Attualmente accoglie 1.100 persone registrate, tutte donne e bambini. Gli uomini non sono accolti per evitare infiltrazioni di guerriglieri e miliziani e per motivi di ordine pubblico. Vi sono anche 90 bambini non accompagnati che stiamo cercando di ricongiungere con le loro famiglie. Tutti i bambini sono identificati, registrati e fotografati. Fuori dal campo sono accampate 300 famiglie, fuggite dal campo di Rushuru, a causa dei combattimenti, che premono di entrare. Stiamo cercando di dare loro una sistemazione”.
La responsabile del VIS descrive così le attività nel campo di Goma: “Grazie al lavoro del direttore del centro, don Mario Perez, salesiano di origine venezuelana, e di 4 volontari del VIS, 3 di nazionalità italiana ed una di nazionalità francese, le persone accolte nel campo ricevono due pasti al giorno, cure mediche, la possibilità di lavarsi e vestiti puliti. Gli educatori tengono impegnati i bambini con giochi e attività educative, nello spirito dell'insegnamento di Don Bosco, che mette al primo posto l'educazione”.
Le organizzazioni umanitarie internazionali hanno lanciato l'allarme per i casi di colera registrati a Goma. La responsabile del VIS afferma che “nel centro Don Bosco vi sono una cinquantina di persone colpite dal colera. Sono assistite dal personale, con cure e medicine. É stata inoltre mobilitata la falegnameria della scuola del centro per costruire appositi letti per gli ammalati, che vengono poi bruciati per non diffondere il contagio”.
Il VIS a Goma collabora con Medici senza Frontiere e con l'Alto Commissariato dell'ONU per i Rifugiati (UNHCR). “È uno sforzo notevole da parte nostra che comporta pure un impegno logistico importante: solo per dare due pasti al giorno agli ospiti del campo occorrono 11 tonnellate di farina, mentre si odono distintamente i rumori dei combattimenti a pochi chilometri” conclude Giulia Pigliucci. (L.M.) (Agenzia Fides 10/11/2008 righe 31 parole 434)


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