AMERICA/CILE - Di fronte alla crisi economica gli Impresari cristiani chiedono di "anteporre i criteri etici e morali ad ogni decisione"

martedì, 28 ottobre 2008

Santiago del Cile (Agenzia Fides) - L'Unione Sociale degli Impresari Cristiani (USEC) unendosi all'appello dei Vescovi cileni (vedi Fides 24/10/2008), ha chiesto di agire secondo i principi etici per affrontare la crisi economica attuale. In un comunicato emesso dall'USEC, gli impresari chiedono in primo luogo di "anteporre i criteri etici e morali nel prendere qualsiasi decisione, comprendendo il rispetto per la dignità dei lavoratori, la salvaguardia del lavoro e la giusta rimunerazione, l'attenzione per le famiglie e lo sviluppo globale del paese". Chiedono anche "di stabilire un dialogo fecondo e permanente con il governo, i lavoratori e i rappresentanti sociali, come con la Chiesa, mirando a delineare azioni comuni”.
Gli impresari chiedono al governo di "favorire un quadro legale che miri ad offrire opportunità di impiego, fomentando l'incorporazione della maggiore quantità possibile di persone nelle forze lavoro". Denunciano che le restrizioni oggi imposte fanno sì che “le imprese approfittino di questa congiuntura per ridurre il proprio organico di lavoratori". Inoltre "con l'attuale legislazione lavorativa si corre il rischio di avere più licenziamenti in epoche di crisi e minor impiego in condizioni economiche normali" Per questo gli Impresari cristiani considerano urgente sollecitare una cornice lavorativa che promuova l'impiego e non attenti contro esso.
Nel suo messaggio l'USEC segnala che per far sì che i poveri partecipino alla crescita del paese, è necessario che lo Stato eserciti "il principio di sussidiarietà" ed offra accesso all'abitazione, alla salute ed all’educazione, che sono le condizioni basilari per facilitare "il diritto ad un lavoro degno e ad una giusta remunerazione a chi oggi è fuori del sistema”. Aggiungono che "in tempi di crisi il ruolo sociale dell'impresa viene messo alla prova” e in queste circostanze “principi come la partecipazione e la solidarietà permettono di affrontare scenari di incertezza in una cornice morale adeguata per il discernimento e la ricerca del Bene Comune”. (RG) (Agenzia fides 28/10/2008)


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