AMERICA/CILE - I Vescovi chiedono di curare e promuovere le fonti di impiego, dare dignità al lavoro ed evitare la perdita di fonti lavorative davanti alla crisi attuale che colpisce tutti

venerdì, 24 ottobre 2008

Santiago del Cile (Agenzia Fides) - Il Comitato Permanente della Conferenza Episcopale Cilena ha lanciato un appello attraverso un Messaggio, ad impresari, lavoratori, autorità e dirigenti politici, perché compiano il maggiore sforzo possibile per evitare che la crisi economica mondiale si ripercuota sui più poveri e sui lavoratori. Nel Messaggio, che porta per titolo "Fede e Solidarietà in tempi di prova, sull’esempio di Sant’Alberto Hurtado", i Vescovi si pronunciano anche sulle elezioni municipali di questa domenica. Nel testo, pubblicato il 23 ottobre, a motivo del terzo anniversario della canonizzazione di Padre Alberto Hurtado, sacerdote cileno della Compagnia di Gesù, i Vescovi propongono una riflessione sull'esempio del P. Hurtado i cui atteggiamenti sono molto importanti nella situazione di crisi attuale.
Ricordando in primo luogo le parole del Santo Padre Benedetto XVI a proposito della situazione finanziaria mondiale, i Vescovi affermano che "quando l'affanno del lucro e l'azione speculativa senza limiti si impone nei mercati, la persona umana sta costruendo la sua casa sulla sabbia". Nessuno è immune riguardo a questa crisi, perciò i Pastori valutano positivamente i passi che le autorità del paese stanno realizzando per fare fronte a questa crisi, in modo particolare apprezzano "la collaborazione dei principali protagonisti nazionali convocati dal Governo per agire uniti in questa situazione". In effetti per i Vescovi "la buona volontà e la disposizione di tutti ad un dialogo onesto, con altezza di mire e spirito costruttivo, facilitano gli accordi sulle principali decisioni nazionali ed evitano al paese di invischiarsi nell'inimicizia ed in lunghe e sterili polemiche che debilitano l'amicizia della società civile e defraudano la fiducia cittadina”.
Continuano i Vescovi: purtroppo "l'esperienza ci dimostra che i più danneggiati in queste crisi sono sempre i gruppi più vulnerabili della società, i poveri". Perciò lanciano un forte appello a tutti gli impresari ed imprenditori della nazione, alle autorità ed a tutti i lavoratori, "a stimare, curare e promuovere le nostre fonti di impiego, dare dignità al lavoro, renderlo ogni giorno migliore, comprendere che un lavoro ben fatto e degnamente remunerato è il sostentamento della famiglia, il pilastro della nostra società" ed occorre "evitare, per tutto quello che ci è possibile, la perdita di fonti lavorative".
Rispetto alle elezioni di sindaci e consiglieri comunali, i Vescovi affermano che l'opinione pubblica chiede ai suoi dirigenti una maggiore coerenza tra il dire e l'agire, e fanno appello a tutti gli elettori affinché “possano discernere, liberamente ed in coscienza, i progetti e le persone che meglio si avvicinano ai loro ideali e valori, che meglio traducono le loro proposte in azioni, e che con maggiore coerenza lavorano in favore del bene comune". Contemporaneamente esprimono il desiderio che le elezioni "avvengano in piena normalità, e che l’Impegno di Amicizia Civica che i partiti politici hanno firmato insieme all'Arcivescovo di Santiago nel mese di agosto, si traduca in una giornata pacifica, senza trionfalismi né revanscismi, per il maggior bene e il progresso di tutti”.
I Vescovi ricordano inoltre che seguendo l'esempio di Sant’Alberto Hurtado, i cristiani sono chiamati ad esaltare la solidarietà e la giustizia come virtù urgenti per il nostro tempo. "Tre anni dopo la sua canonizzazione, a tutti fanno male le ingiustizie sociali, i fatti di corruzione, mentre stimiamo tutte le azioni destinate a riconoscere la dignità dei più poveri. In questi tempi in cui le proiezioni economiche barcollano, si deve ricordare che senza giustizia sociale non può esistere democrazia integrale". (RG) (Agenzia Fides 24/10/2008)


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