AMERICA/CILE - Il Vescovo di San Bernardo traccia alcuni criteri per votare secondo coscienza alle prossime elezioni municipali

mercoledì, 15 ottobre 2008

San Bernardo (Agenzia Fides) - Il Vescovo di San Bernardo (Cile), Mons. Juan Ignacio González, ha pubblicato una dichiarazione su alcuni criteri per votare in coscienza ed aiutare i cattolici e tutti i credenti a formarsi un proprio criterio nel momento di esprimere il voto alle prossime elezioni municipali.
In primo luogo il Vescovo fa riferimento alle parole che quattro anni fa furono pronunciate dal Comitato Permanente della Conferenza Episcopale prima delle elezioni, quando venne ricordato a tutti i cattolici che “la partecipazione ai processi democratici è un diritto ed un dovere di solidarietà con il bene comune”. D’altra parte, le parole del Santo Padre Benedetto XVI, pronunciate a maggio 2007, ribadivano che “se la Chiesa cominciasse a trasformarsi direttamente in soggetto politico, perderebbe la sua indipendenza e la sua autorità morale. La Chiesa è avvocato di giustizia e dei poveri in particolare, non identificandosi con i politici né con gli interessi di partito. Solo essendo indipendente può insegnare i grandi criteri ed i valori inderogabili, orientare le coscienze ed offrire una scelta di vita che va oltre l’ambito politico”.
A partire da queste due idee fondamentali, il Vescovo offre alcuni criteri fondamentali per illuminare la coscienza personale dei credenti. Questi, nel momento di decidere chi vogliono siano i loro rappresentanti come sindaco e consigliere comunale, dovrebbero tenere in conto alcuni aspetti legati agli insegnamenti del Cardinale vietnamita Francois Javier Nguyên Van Thuân, contenuti nel suo libro ‘Prosperità del politico’. Questo testo afferma che un buon politico è colui “che riflette credibilità; lavora per il bene comune e non per il proprio interesse; è costantemente fedele e coerente con la sua fede e la sua vita; realizza l’unità; è capace di ascoltare il popolo prima, durante e dopo le elezioni; è in grado di ascoltare la propria coscienza e ascoltare Dio; non teme la verità”.
Inoltre Mons. González aggiunge che nel momento di esprimere il proprio voto occorre tenere in considerazione innanzitutto il rispetto della vita umana, dal concepimento fino alla sua morte naturale. “Allo stesso tempo, un cattolico non deve dare il suo appoggio a candidati che non rispettino la dignità della persona umana, come coloro che difendono o promuovono le unioni omosessuali o lesbiche, gli anticoncezionali fisici o chimici, o pretendono di equiparare il matrimonio legale alle unioni di fatto”.
In terzo luogo un cattolico deve dare il suo voto a candidati che rispettino il diritto primario di ogni uomo o donna a praticare, in privato o in pubblico, individualmente o in gruppo, le sue credenze religiose e che non ostacolino, in qualche modo, l’insegnamento della religione, proibendo le manifestazioni pubbliche di fede”. È importante altresì conoscere se i candidati “sono disposti a favorire l’insegnamento della religione cattolica per quei genitori che lo desiderino”.
Un cattolico, continua ancora il Presule, dovrebbe votare un candidato che dimostri spirito di servizio agli altri, con speciale preferenza verso i più poveri; che non si opponga al diritto dei genitori a scegliere il tipo di educazione che, in accordo con le proprie convinzioni, desiderano per i loro figli; che “garantiscano, con certezza morale, chi utilizzerà onestamente il denaro e i beni pubblici”; che si impegnano a promuovere la dignità della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna, a combattere la violenza, la tossicodipendenza, l’ingiustizia istituzionalizzata, la corruzione pubblica e che faccia proposte credibili in favore dei più bisognosi”. Inoltre, deve sapere ascoltare, essere un uomo di verità, condurre una vita sobria ed avere qualità di governo.
“Chiedo a tutti di meditare su queste considerazioni, avendo molto presente che ognuno, solo davanti a Dio e alla sua coscienza, deve decidere il nome delle persone che creda meglio abilitate per il governo dei nostri municipi”. (RG) (Agenzia Fides 15/10/2008)


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