EUROPA/SPAGNA - Nasce la piattaforma “Diritto a vivere”, contro la legge sull’aborto libero proposta dal Governo: “una battaglia per salvare esseri umani e per la sopravvivenza della nostra società”

giovedì, 25 settembre 2008

Madrid (Agenzia Fides) – Martedì 23 settembre, a Madrid, HazteOir ha presentato la piattaforma “Diritto a vivere”, che lotterà affinché non si approvi l’annunciata legge sull’aborto proposta dal Governo (vedi Fides 9/9/2008). È stato inoltre presentato un Comitato di esperti, alternativo al Comitato Aído creato dal Ministro dell’Uguaglianza per giustificare, a modo di propaganda, la promozione dell’aborto mediante una nuova legge. Il comitato è formato da sedici giuristi, ginecologi, professori universitari di bio-medicina e psicologi, i quali presenteranno una serie di relazioni al Governo ed ai gruppi parlamentari, necessarie per far conoscere ai legislatori e alla società, con il dovuto rigore, la realtà dell’aborto e le sue implicazioni.
L’iniziativa, secondo la portavoce della piattaforma, la dottoressa Gádor Joya, rappresenta una risposta alla scelta negativa del Governo di non includere nel Comitato di esperti del Ministero alcun rappresentante di posizioni anti-abortiste.
Nel manifesto edito dalla nuova associazione viene affermato che “la legge spagnola abbandona la donna ai suoi problemi e la spinge all’aborto. Ogni legge sull’aborto è una terribile ipocrisia contro le donne, oltre ad essere un'atroce ingiustizia verso i bambini ai quali non offre protezione”. Inoltre viene denunciato che “in Spagna non si offre informazione né sostegno sociale alle donne incinte ed in situazioni difficili, tuttavia esiste un finanziamento affinché possano abortire”.
Ignacio Arsuaga, presidente di HazteOir, ha a tal proposito indirizzato una lettera a tutti i cittadini nella quale li invita ad unirsi a questa iniziativa a favore del diritto alla vita e contro l’aborto. Nella lettera afferma che per ottenere questo obiettivo, cioè fermare la Legge sull’aborto libero in Spagna, “informeremo, sensibilizzeremo e mobiliteremo una buona parte della società spagnola. Ed agiremo, preferibilmente, su tre ambiti: Internet, la strada e le idee”.
“Si tratta di una battaglia per salvare essere umani - continua la lettera -, bambini e bambine la cui sopravvivenza dipende dall’ingegno, dal tempo e dallo sforzo che siamo capaci di impegnare in questo compito. Si tratta anche di una battaglia per salvare le donne alle quali la società sta presentando l’aborto come unica via d’uscita. Donne che, se non facciamo niente per ostacolarlo, soffriranno la terribile sindrome post-aborto. Lottiamo anche per la sopravvivenza della nostra società. Perché una comunità che permette - o perfino promuove – l’assassinio dei suoi membri più deboli è una comunità esposta all’estinzione”.
Per poter raggiungere questo obiettivo, il Presidente di Hazteoir rivolge un appello ad unirsi a questa campagna, ricordando che la partecipazione di ognuno, “unita a quella di decine di migliaia, centinaia di migliaia di cittadini coscienti ed impegnati con l’essere umano, si trasformerà in un mezzo di comunicazione” capace di vincere. “Contiamo dunque sul tuo appoggio per fare il primo passo nel ristabilimento del diritto a vivere in Spagna” conclude la lettera. (RG) (Agenzia Fides 25/9/2008)


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