AFRICA - Anche la Turchia guarda all'Africa: primo Vertice turco-africano a Istanbul

lunedì, 1 settembre 2008

Istanbul (Agenzia Fides)- Dopo Cina (vedi Fides 6/11/2006) e India (vedi Fides 9/4/2008), anche la Turchia ha organizzato un summit con i Paesi africani al fine di migliorare le proprie chance commerciali ed economiche nel continente. Dal 18 al 20 agosto ad Istanbul i rappresentanti di oltre 50 Paesi africani hanno partecipato, insieme alle controparti turche, al primo Turkey-Africa Cooperation Summit.
“Vogliamo aumentare il volume di scambi fino a 30 miliardi di dollari nel 2010”, ha affermato Ünal Ceviköz, vice-sotto segretario turco del ministero degli Affari esteri. Nel 2007 il volume degli scambi commerciali tra Turchia ed Africa era stato di 13 miliardi di dollari. Oltre che a rafforzare gli scambi economici, Ankara è interessata a ottenere l'appoggio degli Stati africani per avere un seggio temporaneo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la cui assegnazione verrà decisa ad ottobre dall'Assemblea Generale dell'ONU.
La partecipazione al Summit di Istanbul del Presidente sudanese Omar al-Bashir è stata criticata da diverse organizzazioni umanitarie che ricordano le violazioni dei diritti umani nel Paese africano, e in particolare nella regione del Darfur.
La Turchia ha recentemente rafforzato la sua presenza in Africa nel maggio 2007 con l'ammissione in qualità di membro non-regionale nella Banca africana di sviluppo.
La banca, che è uno dei principali finanziatori di programmi di sviluppo e infrastrutturali in Africa, rappresenta per la Turchia una buona piattaforma per avviare nuovi progetti di cooperazione con gli Stati del continente. La Turchia ha inoltre rafforzato i collegamenti aerei con l'Africa con nuove rotte del suo vettore di bandiera, la Turkish Airlines, verso gli scali di Addis Abeba, Khartoum, Lagos e Johannesburg (che sono “hub”, punti di snodo regionali, verso altre destinazioni africane).
Istanbul prevede inoltre di investire nel settore marittimo, in alcuni punti strategici come ad esempio il porto di Mombasa, in Kenya, per stimolare il commercio con l'entroterra. La Turchia infine ha donato negli ultimi 3 anni 700 milioni di dollari in aiuti umanitari e in fondi di assistenza allo sviluppo ad un certo numero di paesi africani attraverso la Turkish International Co-operation Agency (TICA).
I principali beneficiari di tale assistenza comprendono il Sudan, l'Etiopia e il Senegal. Le nuove aree di cooperazione allo sviluppo comprendono la sanità, l'acqua, le strutture igienico-sanitarie, l'istruzione, la formazione tecnica, la tutela ambientale e le infrastrutture di trasporto. (L.M.) (Agenzia Fides 1/9/2008 righe 30 parole 398)


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