AMERICA/CILE - I Vescovi presentano gli Orientamenti Pastorali per il prossimo quinquennio ispirati alla Prima Assemblea Ecclesiale e all’evento di Aparecida

martedì, 15 luglio 2008

Santiago del Cile (Agenzia Fides) - Il Presidente della Conferenza Episcopale Cilena (CECH), Mons. Alejandro Goic, ha presentato il 14 luglio gli Orientamenti Pastorali per il cammino della Chiesa in Cile durante i prossimi cinque anni (2008-2012).
“Discepoli missionari di Gesù Cristo affinché in Lui il nostro popolo abbia la vita” è il titolo delle nuove linee guida, che esprimono la necessità di approfondire la conversione personale e pastorale, affinché i fedeli possano trovarsi con la persona di Gesù Cristo, proclamare il suo amore e vivere in un atteggiamento permanente di missione al servizio di una vita degna e piena per tutti i cileni. In questa prospettiva, la Chiesa in Cile si unirà alla Missione Continentale in comunione con le Diocesi dell’America Latina e dei Caraibi. Questi Orientamenti Pastorali sono stati rivisti ed approvati dai Vescovi nel corso della loro ultima Assemblea Plenaria, celebrata dal 14 al 18 aprile 2008 (vedi Fides 15/4/2008 e 21/4/2008).
Mons. Goic ha segnalato che con questi orientamenti i Vescovi intendono portare il loro apporto alla costruzione del Paese da tutti desiderato, “un Paese rispettoso della dignità delle persone, dell’attenzione alla vita nelle sue diverse manifestazioni e dei valori e delle tradizioni cristiane, fondanti la nostra cultura”.
Il testo, dopo la presentazione del Vescovo Segretario Generale della CECH, Mons. Cristián Contreras, comincia con una Introduzione nella quale si descrivono i processi che ha vissuto la Chiesa nel Continente, grazie all’evento di Aparecida, ed in Cile attraverso il discernimento realizzato nelle Assemblee Diocesane e in quella Ecclesiale Nazionale, lo scorso anno (vedi Fides 12/10/2007), i cui frutti vengono plasmati nelle nuove linee guida.
Il primo capitolo si intitola “La gioia di essere cristiani” e costituisce un esempio di Lectio Divina (lettura orante della Parola di Dio) sul racconto evangelico di Gv 1, 35-42, in cui si approfondisce l’incontro con Gesù che vissero i primi discepoli ed anche l’incontro con il Signore nel nostro tempo.
La Chiesa ha utilizzato il metodo vedere-giudicare-agire, cioè: guardare la realtà, riflettere su questa alla luce del Vangelo e, come conseguenza, proporsi determinate azioni. Il secondo capitolo corrisponde quindi al “vedere”. Ha per titolo “Che cosa cercate? Dove abiti?” ed offre uno sguardo sulla vita e la realtà del Cile. In questa parte, i Pastori riflettono su ciò che il Cile cerca all’inizio del terzo millennio e su quello che cercano tutti i battezzati nella Chiesa pellegrina in Cile; non mancano luci ed ombre.
Il terzo capitolo, che corrisponde al “giudicare”, si intitola “Venite e vedete”. Si incentra sui luoghi di incontro con il Signore: la Parola di Dio; la Sacra Liturgia, fonte e culmine della Chiesa; la vita in comunità; i poveri; gli emarginati e gli esclusi; la pietà popolare; la presenza della Croce nelle nostre vite e l'aspetto mariano.
Il quarto e quinto capitolo corrispondono all’“agire”. Nel quarto capitolo, “Hanno visto ... e sono rimasti con Lui”, viene sottolineato l’agire dalla Chiesa che i suoi Pastori desiderano, cioè una Chiesa che conduce all’incontro con Cristo vivo, che forma discepoli missionari, che incoraggia la vocazione dei suoi membri, che vive e promuove la spiritualità di comunione; una Chiesa di autentici discepoli, una Chiesa missionaria. Il quinto capitolo, intitolato “Abbiamo trovato il Messia”, corrisponde invece all’agire dell’essere umano nella nostra società e nella cultura, sottolineando il lavoro pastorale per la promozione umana integrale.
Gli Orientamenti presentano come destinatari principali della missione pastorale, la famiglia, gli adolescenti e i giovani, gli operatori educativi, i poveri e gli esclusi, i costruttori della società: (lavoratori) impresari, leader sociali, accademici, universitari, politici e comunicatori, gli operatori pastorali laici, i fedeli, i ministri ordinati, i cattolici lontani della Chiesa, i non cattolici e i non credenti. (RG) (Agenzia Fides 15/7/2008)


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