ASIA/COREA DEL SUD - Il 22 giugno la Chiesa celebra la Giornata di Preghiera per la riconciliazione e l’unità del popolo coreano

venerdì, 20 giugno 2008

Seul (Agenzia Fides) – Pregare costantemente e aumentare il flusso degli aiuti umanitari: lungo questi due binari si muove la Chiesa in Corea del Sud nei confronti dei fratelli della Corea del Nord, attanagliati da fame, povertà, assenza delle libertà fondamentali.
La comunità cattolica coreana celebra infatti il 22 giugno la Giornata di Preghiera per la riconciliazione e l’unità del popolo coreano, patrocinata dalla Commissione per la Riconciliazione (in seno alla Conferenza Episcopale), presieduta da S. Ecc. Mons. Lucas Kim Woon-hoe. Tutte le diocesi e tutte le comunità cattoliche pregheranno per quest’intenzione. La Commissione ha diffuso per l’occasione un messaggio che afferma: “Non riusciamo a superare la situazione di un paese diviso a causa del nostro egoismo. Dobbiamo amare i nostri vicini, seguendo l’esempio di Dio che ci ama”.
Mons. Kim nota che, negli anni scorsi, si sono compiuti passi avanti nei rapporti fra Nord e Sud Corea e che si procede verso una migliore comprensione reciproca. Questo è incoraggiante. La Nord Corea sta cercando a fatica di percorrere la strada del rinnovamento e dell’apertura economica. Mons. Kim ha esortato i governi di Nord e Sud Corea a intraprendere un dialogo sincero e sereno, abbandonando per sempre i problemi del passato. Il messaggio conclude affermando che “la riunificazione delle due Coree dev’essere il futuro nel nostro paese”, esortando i fedeli a pregare per la riconciliazione e il perdono.
Oltre alla preghiera, la Commissione ha anche disposto nuovi aiuti umanitari alla popolazione sofferente della Nord Corea. Per questo, nella novena di preparazione alla Giornata del 22 giugno, è stata lanciata una speciale raccolta fondi per inviare nuovi carichi di cibo e medicine ai gruppi più vulnerabili nel Nord. “La situazione in Nord Corea è grave. La carestia continua. Dobbiamo tenere aperto il canale dell’amore fraterno e dell’aiuto”, ha sottolineato don John Kim Hun-il, impegnato nella campagna che mira a raccogliere almeno 200mila tonnellate di aiuti alimentarli.
Altri hanno ricordato che, come i fedeli coreani hanno dato il loro contributo di solidarietà per i recenti eventi disastrosi in Myanmar e Cina, così sono chiamati a darsi da fare per i fratelli Nordcoreani, più vicini a loro.
(PA) (Agenzia Fides 20/6/2008 righe 25 parole 253)


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