AMERICA/ARGENTINA - Riunione straordinaria della Commissione Permanente della Conferenza Episcopale a seguito del clima di scontro e delle minacce alla pace sociale

martedì, 3 giugno 2008

Buenos Aires (Agenzia Fides) - La Conferenza Episcopale Argentina giovedì prossimo, 5 giugno, ha convocato una “Riunione straordinaria” della Commissione Permanente a seguito del “clima di scontro e delle minacce alla pace sociale” che i Vescovi percepiscono tra gli argentini. “I membri della Conferenza Episcopale sono preoccupati per la pace ed i conflitti sociali - ha dichiarato D. Jorge Oesterheld, portavoce dei Vescovi -, pertanto hanno convocato questa riunione alla quale parteciperanno una ventina di Vescovi”.
Infatti in Argentina continua il conflitto tra il Governo Nazionale ed il Settore Agricolo, scoppiato nello scorso mese di marzo. La settimana scorsa le organizzazioni agricole hanno deciso di riprendere le proteste di fronte alla mancanza di un “gesto” da parte del Governo. Dopo essersi riuniti ieri a Rosario, per poco più di cinque ore, i dirigenti dei quattro enti agricoli implicati, hanno annunciato che continueranno ad astenersi dalla commercializzazione del frumento, prorogando le proteste fino al 9 giugno.
Mons. Héctor Aguer, Arcivescovo de La Plata (Argentina), nel programma settimanale "Chiavi per un mondo migliore", ha svolto una riflessione dal punto di vista etico su questo scontro in atto. L'Arcivescovo si è riferito a due “temi morali che sono stati affrontati tradizionalmente dalla Chiesa” e che sono “la questione delle imposte” ed il “problema dello sciopero”.
"In questo problema del conflitto governo-agricoltura si manifesta un situazione paradossale – ha affermato l'Arcivescovo -. Perché risulta incredibile che non si possa trovare una soluzione soddisfacente.... Davanti a problemi contingenti, misurabili, nei quali si potrebbe giungere facilmente ad un accordo se c'è buona volontà e sincera ricerca del bene comune, si dogmatizzano le posizioni ed il conflitto si prolunga, con grave danno all'economia e alla tranquillità pubblica”.
Rispetto alle imposte ha ricordato che “c’è una lunga tradizione della morale cristiana” secondo la quale “le imposte giuste e necessarie obbligano in coscienza”, benché il “problema sia su chi decide circa la giustizia o l’ingiustizia di un'imposta”. Questo “corrisponderebbe alla giustizia come istituzione, ma si possono ugualmente venirsi a creare situazioni di ambiguità morale”. L’Arcivescovo, membro del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, ha affermato che “il nostro sistema tributario è eccessivamente complesso”; esiste inoltre “una cultura dell’evasione” con “sospetti legittimi o falsi”. Per questo, la politica tributaria deve favorire il pagamento delle imposte e non trasformarsi in una trappola.
Sul tema della legittimità dello sciopero, Mons. Aguer ha spiegato che la Dottrina Sociale della Chiesa “riconosce il diritto allo sciopero come una risorsa estrema, purché non si trasformi in situazioni di violenza e, tanto la durata quanto le circostante in cui si esercita questo diritto, non vadano contro il bene comune”. A tal riguardo l'Arcivescovo ha menzionato la Costituzione “Gaudium et Spes” del Concilio Vaticano II, la quale sostiene che “lo sciopero può continuare ad essere un mezzo necessario, benché estremo, per la difesa dei diritti ed il raggiungimento delle giuste aspirazioni dei lavoratori. Comunque si devono cercare, prima possibile, strade per negoziare e per riannodare il dialogo”. Secondo l’Arcivescovo di La Plata, pensare a questi due temi etici “potrebbe aiutare ad esaminare nel modo più obiettivo il problema”.(RG) (Agenzia Fides 3/6/2008)


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