AFRICA/KENYA - Il mancato accordo sulla formazione del nuovo governo rischia di far esplodere di nuovo la protesta violenta

martedì, 8 aprile 2008

Nairobi (Agenzia Fides)- Ritorna la protesta nelle strade di Nairobi a causa della pericolosa impasse politica causata dal mancato accordo tra il Presidente Mwai Kibaki e il Primo Ministro Raila Odinga per la formazione di un governo di unità nazionale, previsto dalle intese che hanno messo fine alla crisi scoppiata dopo le elezioni del 27 dicembre 2007 (vedi Fides 28/2/2008).
Il nuovo esecutivo doveva essere varato domenica 6 aprile, ma l'accordo non è stato raggiunto ed ora le due parti si accusano reciprocamente di aver fatto fallire la trattativa.
Il governo dovrebbe essere formato da 40 ministri. Il partito di Odinga ha chiesto il Ministero degli Esteri e quello del Governo locale, mentre quello presidenziale dovrebbe conservare i Ministeri delle Finanze, della Difesa, della Sicurezza Interna e della Giustizia. Odiga afferma che il campo presidenziale rifiuta di accordare questi due posti al suo partito. I toni tra Odinga e Kibaki sono diventati via via più virulenti e i due leader hanno interrotto i colloqui diretti, affidandosi a intermediari e mediatori per continuare il negoziato.
Una situazione criticata dalla stampa locale che sottolinea come il Paese sia di nuovo sull'orlo del caos e della violenza. L'intoppo nella trattativa ha infatti di nuovo acceso gli animi. La polizia è intervenuta a Kibera, lo slum più importante della capitale e feudo elettorale di Odinga, per disperdere un gruppo di manifestanti, che reclamavano la rapida formazione del nuovo governo.
La crisi scoppiata dopo le elezioni del 27 dicembre 2007, a seguito di accuse reciproche di brogli tra maggioranza ed opposizione, ha causato oltre 1.200 morti e circa 600mila sfollati interni, più della metà dei quali vive ancora in campi per rifugiati. L'economia nazionale ne ha profondamente risentito. Il settore turistico, una delle voci più importanti del Prodotto Interno Lordo, è a pezzi. Nel primo trimestre del 2008 si stima che il settore del turismo keniano ha perso 174 milioni di euro, con mancati introiti per le casse dello Stato pari a circa 58 milioni di euro, pari al 78,1% in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Migliaia di lavoratori hanno perso il lavoro e vi è il rischio che una buona parte dei nuovi disoccupati si dedichi ad attività criminali per potere sfamare la propria famiglia. Il rapido ripristino del settore turistico deve quindi essere una delle priorità del nuovo esecutivo, così come della comunità internazionale, che deve assistere le autorità locali nello sforzo di far decollare di nuovo questa importante attività economica. (L.M.) (Agenzia Fides 8/4/2008 righe 30 parole 439)


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