EUROPA/ITALIA - “Tutti insieme ci possiamo sentire coinvolti con le diverse possibilità e responsabilità nell’impegno di offrire risposte concrete ai bisogni di cura dei malati di lebbra”: il Cardinale Barragàn al Convegno per il XXX anniversario della morte dell’apostolo dei lebbrosi

lunedì, 10 dicembre 2007

Pompei (Agenzia Fides) - Nel XXX anniversario della morte di Raoul Follereau, l’‘Apostolo dei Lebbrosi’, si è svolto a Pompei, presso il Pontificio Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario, il Convegno “Una voce che risuona ancora” organizzato dalla Associazione “Voglio Vivere”, membro dell’Unione Internazionale Raoul Follereau (vedi Fides 3/12/2007).
Il Cardinale Javier Lozano Barragan, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, è intervenuto presiedendo la Messa inaugurale, il 6 dicembre. Nel suo discorso ai partecipanti ha evidenziato alcuni dati storici e sanitari sulla lebbra, le diverse forme cliniche, ed infine gli aspetti pastorali sulla cura dei malati lebbrosi.
Partendo dalla più antica ed autentica descrizione della lebbra, che viene dall'India per poi diffondersi nel corso dei secoli, in tutta Europa, con lo sviluppo degli scambi e del commercio, e ancora in America del Nord verso la metà del XVI secolo, portata dagli immigrati venuti dall’Europa, il Cardinale ha concluso il suo tracciato storico con la diffusione delle infezioni, a causa degli schiavi condotti dall’Africa, nelle tre Americhe e, in modo particolare, in Brasile.
Il Presidente del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari ha poi tracciato una mappa degli ultimi dati statistici diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, riportandoo l’esperienza di una ragazza di 15 anni gravemente colpita da una forma di lebbra che sarebbe bastato diagnosticarle solo qualche mese prima per poterle somministrarle i farmaci ed evitare che diventasse una “disabile della lebbra ancora condannata, in molte parti del mondo, ad una vita sociale ‘minore’ ”.
In riferimento all’attenzione pastorale verso i malati di lebbra, il Cardinale ha posto l’accento sulla “grande preoccupazione di Raoul Follereau e sulle motivazioni che lo hanno spinto a dedicarsi, nella sua fruttuosa vita, a procurare la cura per essi.”
Il Cardinale Barragàn ha concluso il suo intervento sottolineando che “tra le necessità a cui oggi si è chiamati a rispondere, oltre allo sviluppo dell’organizzazione e di canali più efficienti e garantiti per la distribuzione gratuita dei farmaci e la cura attenta dell’igiene, c’è la necessità di preparare, soprattutto nei diversi Paesi e nelle zone dove è maggiormente presente la lebbra, gruppi di operatori socio-sanitari che siano in grado di agire nel territorio, diagnosticando per tempo la presenza del morbo e di curarlo, sia in fase iniziale, che in fase di crescita.
Ne consegue, da una parte, la necessità di progetti formativi debitamente programmati, dall’altra la necessità di avere una conoscenza più precisa della realtà e delle zone non sufficientemente servite, o non ancora raggiunte dai diversi programmi sociali e terapeutici.”
(AP) (10/12/2007 Agenzia Fides; Righe:36; Parole:460)


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