EUROPA/ITALIA - Nasce “LINK 2007, Cooperazione in rete”, l’associazione per la Cooperazione allo sviluppo che riunisce le principali ONG italiane

martedì, 4 dicembre 2007

Padova (Agenzia Fides) - Le organizzazioni non governative italiane chiedono di partecipare alla definizione delle strategie di cooperazione allo sviluppo, in Italia e in Europa.
“L’esperienza sul terreno delle organizzazioni non governative italiane può dare un contributo importante non solo in merito alla discussione delle priorità dell’agenda politica, ma anche per ciò che riguarda gli approcci e le finalità della cooperazione - sostiene Arturo Alberti Presidente dell’Avsi e di ‘Link 2007’ - ed è anche tempo che questo ruolo sia riconosciuto a livello istituzionale. Abbiamo voluto che, già dal nome, il richiamo al concetto di rete e di collaborazione fosse non solo chiaro ma addirittura essenziale per definire la nuova organizzazione”.
Con queste parole, Arturo Alberti ha presentato ufficialmente, al Direttore Generale della DG Sviluppo della Commissione Europea Stefano Manservisi, “Link 2007, cooperazione in rete” l’associazione per la Cooperazione allo sviluppo che riunisce le principali ONG italiane: AVSI, CESVI, CISP, COOPI, COSV, MEDICI CON L'AFRICA CUAMM, GVC, ICU, INTERSOS, LVIA, MOVIMONDO.
“La nascita di ‘Link 2007’ aumenta la forza e dimostra la giustezza della fase di rinnovamento avviata dall’Associazione delle Ong Italiane (AOI) - dichiara Sergio Marelli, presidente delle 160 Ong riunite nell’AOI -. L’associazione delle Ong italiane vuole farsi portavoce delle istanze di tutte quelle associazioni ed organizzazioni che, in Italia, si occupano con competenza di solidarietà, d’aiuto umanitario o di cooperazione”.
“In realtà - conferma Don Dante Carraro, Vicedirettore di Medici con l'Africa CUAMM - condividere uno spazio d’elaborazione e di confronto è stato più semplice e immediato di quanto ci s’immaginasse prima di dar vita a ‘Link 2007’. Ci siamo ritrovati, più che su affermazioni di principio o teoriche, sulla condivisione di temi e scelte concrete. Questo significa che condividiamo problemi e preoccupazioni ma anche che possiamo condividere punti di vista comuni su come affrontarli, per farci carico insieme di forme di cooperazione nuove e sempre più complesse. Oggi lo sviluppo non può venire dalla singola iniziativa di solidarietà, che pure continua ad essere importante per il suo contenuto di coinvolgimento e impegno. E’ essenziale identificare strategie e obiettivi che mirino a favorire uno sviluppo duraturo e partecipato, i cui effetti e risultati non si possono dare per scontati ma dipendono da precisi orientamenti strategici”.
(AP) (4/12/2007 Agenzia Fides; Righe:33; Parole:382)


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