AMERICA/CILE - “Il dialogo sembra essere, in definitiva, la via obbligata per affrontare e superare un deterioramento nella nostra convivenza giornaliera che guardiamo con preoccupazione”: appello dei Vescovi alla fine dell’Assemblea Plenaria

lunedì, 26 novembre 2007

Punta di Tralca (Agenzia Fides) - "Che il dialogo si faccia posto tra noi" è il titolo della dichiarazione dei Vescovi del Cile alla fine dell'Assemblea Plenaria celebrata dal 19 al 22 novembre. In primo luogo i Vescovi ricordano che il compito fondamentale dell'Assemblea è stato "la preparazione dei prossimi Orientamenti Pastorali che guideranno la Chiesa in Cile durante i prossimi cinque anni", per i quali i Vescovi hanno tenuto conto degli impulsi della V Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano di Aparecida e della Prima Assemblea Ecclesiale che ha vissuto recentemente il paese.
Quindi i Vescovi affermano che il dialoga è la principale strada per risolvere i conflitti esistenti. Perciò incoraggiano tutte le persone di buona volontà a "cercare accordi che promuovono il dialogo e che si dichiarino aperte ad esso, oltre che alle loro legittime opzioni ideologiche o degli interessi che rappresentano". "Il dialogo - continua il testo - sembra essere, in definitiva, la via obbligata per affrontare e superare un deterioramento nella nostra convivenza giornaliera che guardiamo con preoccupazione".
I Vescovi si dicono anche preoccupati per "le situazioni di violenza che si generano all'interno delle case e per altre espressioni di violenza che destabilizzano la nostra convivenza quotidiana. Non possiamo rassegnarci al fatto che con la violenza si risolva quello che il dialogo non può ottenere". L'educazione è una delle sfide più urgenti del paese: "l’educazione per un'autentica cultura della pace è un compito urgente per la felicità delle famiglie e la crescita integrale di giovani e bambini".
Infine mostrano profonda tristezza "constatando un persistente atteggiamento lesivo contro la vita umana". Per ciò reiterano l’appello "alle autorità governative e parlamentari affinché accolgano e proteggano la vita dal suo concepimento fino alla morte naturale". (RG) (Agenzia Fides 26/11/2007; righe 23, parole 290)


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