AMERICA/CILE - “Serve una educazione alla castità, alla fedeltà e all’astinenza per combattere l’Aids tra i giovani”: Il Vescovo ausiliare di Santiago contrario alla campagna ufficiale del governo

lunedì, 19 novembre 2007

Santiago (Agenzia Fides) - Il Vescovo ausiliare di Santiago, mons. Fernando Chomalí, ha criticato apertamente la campagna contro l’Aids, lanciata alcuni mesi fa dal Ministero della Sanità, che promuove la prevenzione del virus attraverso l’uso del preservativo.
Il Vescovo ha fatto queste dichiarazioni in una lezione tenuta agli alunni dell’Istituto Professionale “Enac Caritas Chile”, facendo riferimento al dramma di una malattia che colpisce 40 milioni di persone nel mondo, di cui 15 mila cileni.
In quella stessa occasione, mons. Chomali ha indicato che il 3,2 per cento delle persone contagiate hanno meno di 15 anni e quelle più a rischio sono le donne, principalmente quelle sposate. Per questo motivo, il Vescovo sostiene che è fondamentale capire che una campagna per il “sesso sicuro”, non è la soluzione alla pandemia.
Secondo studi recenti, in Cile oltre il 90 per cento dei contagi avviene per via sessuale. “Invitare le persone ad avere relazioni sessuali con la certezza di non correre rischio di contagio è antietico”, dice mons. Chomali. “Il preservativo non sempre funziona e non perchè lo dico io, ma perchè la natura funziona in altro modo” ha sottolineato. Di fatto, ha aggiunto, “come metodo anticoncezionale, il preservativo è assolutamente inefficace ed è comprovato. Tuttavia, viene promosso come mezzo per evitare la trasmissione di un virus 500 volte più piccolo di uno spermatozoo. Se il preservativo è inefficace come metodo anticoncezionale, tanto più lo è per evitare l’Aids”.
Secondo il Vescovo, la soluzione va cercata in un cambiamento di condotta attraverso l’educazione alla castità, alla fedeltà e all’astinenza. “Promuovere l’uso del preservativo, non è solo antietico, perché garantendo una falsa certezza, incrementa il rischio di propagazione della malattia”.
Infine, mons. Chomalí ha insistito perchè i giovani si pongano domande di fondo rispetto al loro ruolo reale di uomini e donne, le loro responsabilità e il modo di vivere la libertà.
(AP) (19/11/2007 Agenzia Fides; Righe:28; Parole:319)


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