EUROPA/ITALIA - Cooperazione Italia-Iraq: il futuro (e il presente) della Telemedicina in un progetto di Intersos e dell’Università “La Sapienza” - Convegno Internazionale “Telemedicina oltre l’emergenza”

martedì, 30 ottobre 2007

Roma (Agenzia Fides) - Si terrà a Roma, il 13 novembre, il Convegno Internazionale “Telemedicina oltre l’emergenza” che rientra nel progetto “Simona”, in onore a tutte le donne che dall’Italia e dall’Iraq vi collaborano con dedizione e passione. E’ un progetto di telemedicina che permette ai medici dell’ospedale pediatrico universitario di Baghdad (Children Welfare Teaching Hospital, CWTH), di confrontarsi e consultarsi una volta alla settimana con i colleghi del Policlinico Umberto I, Università “La Sapienza” di Roma.
Nato dalla collaborazione tra Intersos, l’Università “La Sapienza” (Dipartimento di Scienze Chirurgiche F. Durante e Dipartimento di Biotecnologie Cellulari ed Ematologia), l’ospedale pediatrico di Baghdad CWTH, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e Telbios, il progetto è stato finanziato dalla ‘Task Force Iraq’ del Ministero degli Affari Esteri italiano.
Subito dopo la fine ufficiale dei combattimenti in Iraq, Intersos ha svolto una missione di valutazione per capire le necessità dell’ospedale pediatrico universitario di Baghdad, con cui già dal marzo del 2003 aveva stabilito rapporti di collaborazione. L’agosto successivo la dottoressa Anna Maria Testi, del dipartimento di Biotecnologie Cellulari ed Ematologia del Policlinico, si è recata a Baghdad, dove, per tre settimane, ha svolto attività di consultazione clinica e formazione per medici iracheni di differenti ospedali. Per Intersos il progetto aveva tutte le premesse per svilupparsi maggiormente e su basi scientifiche. Quando, a causa delle precarie condizioni di sicurezza, l’emergenza si è aggravata e i contatti con l’ospedale sono divenuti sempre più difficili (e rari gli incontri con medici), si è pensato alla telemedicina ed alla formazione a distanza satellitare come strumenti volti a garantire la continuità della collaborazione tra i due centri.
E’ nato così il progetto “Simona”, articolato su diversi livelli: quello satellitare, che riguarda le attività di consulto e formazione condotte in teleconferenza; quello volto a realizzare incontri tra medici iracheni e italiani; e infine quello dedicato alla fornitura di medicinali e materiale di laboratorio a Baghdad.
L’obiettivo raggiunto finora è stato quello di consentire, in una condizione di emergenza e in un’area ad alto rischio, la collaborazione scientifica e clinica tra i medici dei due poli.
Contestualmente si è puntato a migliorare le condizioni del CWTH di Baghdad, centro di riferimento in Iraq per la diagnosi e la terapia delle malattie onco-ematologiche pediatriche. Il passo successivo che oggi Intersos si prefigge è quello di costituire un vero e proprio network estendendo il progetto ad altri reparti del complesso ospedaliero di Baghdad, e da lì ad altre strutture sanitarie irachene, in particolar modo a Bassora, nel sud, e ad Erbil, nel Kurdistan iracheno.
(AP) (30/10/2007 Agenzia Fides; Righe:36; Parole:443)


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