AMERICA/CILE - La Chiesa e i gruppi Pro-vita si mobilitano contro le sanzioni del governo alle farmacie che non vendono la pillola abortiva: un attentato non solo contro la vita ma anche contro la libertà

venerdì, 26 ottobre 2007

Santiago del Cile (Agenzia Fides) - Il Ministero della Salute del Cile ha imposto una multa di 33 milioni di pesos a tre catene di farmacie che non hanno tra i loro prodotti la pillola abortiva. Fino ad ora i principali laboratori cileni si erano rifiutati di produrre la pillola e per questo doveva essere importata dall’estero, ma da cinque mesi il prodotto è ormai disponibile nel paese, il ministero ha sottolineato che le farmacie devono comprarle e se non lo fanno rischiano una nuova multa raddoppiata e perfino la chiusura dei locali delle tre catene.
Mons. Fernando Chomali, Vescovo Ausiliare di Santiago e membro della Pontificia Accademia per la Vita, ha affermato in un articolo intitolato "l'intolleranza dei tolleranti"' che "il Governo multa quelle farmacie che non vendono il prodotto perché, secondo lui, violano il diritto che hanno le persone di accedere al prodotto. Tuttavia, utilizzando questa pillola vengono violati altri diritti, ancora più fondamentali" come il diritto alla vita del neoconcepito, protetto dalla Costituzione; il diritto delle farmacie, in virtù dello stesso principio di autonomia, a non vendere un prodotto per le sue caratteristiche chiaramente dannose. E infine il diritto ad essere adeguatamente informati dell'effetto reale della pillola. Inoltre, secondo Mons. Cromali, "obbligare ad una collaborazione materiale e formale per la vendita di un prodotto che danneggia la salute è chiaramente un atto contrario alla ragione ed al diritto", pertanto "costituisce non solo un abuso di potere, prodotto di un errato concetto di democrazia, ma anche un atto di intolleranza in nome della tolleranza."
Davanti a questa situazione, numerosi gruppi Pro-vita si sono mobilitati affermando che non si può ammettere che ci si impegni a vendere un prodotto che è abortivo. L'organizzazione “Muévete Chile” (Muoviti Cile) ha lanciato una campagna per appoggiare le farmacie che si sono rifiutate di vendere la pillola e hanno convocato i cileni a manifestare il sostegno a queste catene, ricordando che con questa sanzione non solo si sta attentando contro la vita ma perfino contro la libertà.
Anche la Rete di istituzioni per la Vita e la Famiglia ha emesso un comunicato sostenendo queste farmacie, affermando che "con questa persecuzione e sanzione alle farmacie si attenta direttamente all'obiezione di coscienza dei professionisti. Inoltre si attenta alla libertà di commercio, perché si sta imponendo un prodotto che non è necessario, né urgente né terapeutico". (RG) (Agenzia Fides 26/10/2007; righe 28, parole 391)


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