AFRICA/SUDAN - Deciso un rimpasto di governo per convincere la dirigenza sudista a tornare a partecipare al gabinetto di coalizione

giovedì, 18 ottobre 2007

Khartoum (Agenzia Fides)- Il Presidente sudanese Omar Hassan al-Bashir ha accolto una delle richieste degli ex ribelli del sud come condizione per ritornare a far parte del governo nazionale, approvando un rimpasto del gabinetto ministeriale.
Il Movimento di Liberazione del Popolo Sudanese (SPLM) aveva sospeso la partecipazione al governo di coalizione formato in base agli accordi del 2005 (vedi Fides 12/10/2007). Il Presidente ha firmato un decreto per sostituire due Consiglieri presidenziali, sei funzionari ministeriali e 6 Ministri di Stato.
Tra i Ministri rimpiazzati vi è quello degli Esteri, Lam Akol, in quota al SPLM, ma ritenuto dalla dirigenza del Movimento sudista troppo vicino alle posizioni del partito del Presidente Bashir.
Il rimpasto governativo, che è stato deciso senza consultare Salva Kiir, Presidente dell’autorità amministrativa del Sud Sudan, Vicepresidente del Sudan e capo del SPLM, è solo una delle richieste avanzate dal SPLM per ritornare a partecipare all’esecutivo. Le altre richieste sono: il ritiro delle truppe governative dai campi petroliferi del sud: la soluzione dello status della regione di Abyei, ricca di petrolio e contesa tra il nord e il sud; la fine delle violazioni costituzionali relative ai prigionieri politici e alla libertà di stampa.
La sospensione della partecipazione al governo degli ex ribelli ha suscitato allarme e preoccupazione tra gli osservatori internazionali che temono un riaccendersi della crisi nel sud Sudan, che andrebbe così ad aggiungersi a quella del Darfur. La dirigenza sudista ha ospitato a Juba, sede dell’autonomia amministrativa meridionale, una riunione di diverse formazioni politiche del Darfur che non hanno firmato l’accordo di pace con Khartoum. L’incontro ha lo scopo di trovare una posizione comune da presentare al tavolo dei negoziati sul Darfur che si terranno il 27 ottobre in Libia.
Gli esperti della situazione sudanese non ritengono però che la riunione sia un segnale dell’intenzione della dirigenza sudista di creare un “fronte unito” contro Khartoum, tra i sudisti e i gruppi dissidenti del Darfur, perché vi sono interessi discordanti tra le parti coinvolte.
Nel frattempo continuano le violenze nel Darfur che coinvolgono anche gli operatori delle organizzazioni umanitarie. Tra questi vi sono tre autisti di camion noleggiati dal Programma Alimentare Mondiale (PAM). Due degli autisti sono stati uccisi il 16 ottobre, nel sud del Darfur, lungo la strada tra le città di Ed Daien e El Obeid, nella stessa zona dove sono stati uccisi dieci peacekeeper dell’Unione Africana (vedi Fides 1/10/2007). L’attacco precedente, che ha coinvolto il PAM, aveva avuto luogo venerdì 12 ottobre durante la festività musulmana di Eid, nel sud del Darfur, lungo la strada che unisce la capitale della regione, Nyala, e la città di El Fasher, principale località nel nord del Darfur. Circa 25 sacchi di grano sono stati rubati dal camion nel corso dell’attacco armato. (L.M.) (Agenzia Fides 18/10/2007 righe 35 parole 450)


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