EUROPA/ITALIA - Sono oltre 850 milioni le persone sottonutrite nel mondo: numerosi gli eventi per celebrare la Giornata mondiale dell’alimentazione

martedì, 16 ottobre 2007

Roma (Agenzia Fides) - L’insicurezza alimentare colpisce ancora oggi un settimo della popolazione mondiale. Sono infatti oltre 850 milioni le persone sottonutrite nel mondo. Secondo alcuni studi, la fame colpirà nel 2020 un miliardo e 300 milioni di persone (un bambino su quattro tra 0 e 6 anni), se non si adotteranno politiche in grado di soddisfare il “diritto al cibo”.
Lo stesso raggiungimento degli Obiettivi del Millennio, tra i quali il dimezzamento della povertà entro il 2015, è fortemente a rischio. Al tema del “diritto al cibo” è dedicata l’annuale Giornata mondiale dell’Alimentazione, che si celebra oggi, 16 ottobre, con numerosi eventi in tutto il mondo.
L’Associazione Volontari per il Servizio Internazionale (AVSI) è da anni impegnata nella lotta alla malnutrizione con numerosi progetti. Tra gli esempi che hanno riportato successo, il Centro di recupero ed educazione nutrizionale di San Paolo, in Brasile, e il Centro nutrizionale di Humure, sulle colline del Rwanda.
In Brasile la denutrizione rimane su percentuali molto elevate, sia nelle aree urbane periferiche che nelle aree rurali. In favela il 40% dei bambini è malnutrito. L’esperienza del Cren, il Centro di recupero nutrizionale per l’infanzia, nasce dalla condivisione con le famiglie della favela dei bisogni dei bambini.
Dopo una attività caritativa svolta direttamente in favela dai medici e nutrizionisti della Università Federale di San Paolo, nel 1994 gli stessi fondano il CREN, con il contributo dell’ AVSI, promosso dal ministero degli Affari Esteri Italiano, e successivamente dal sostegno a distanza e altri contributi privati. Oggi, anno 2007, nella sola città di San Paolo sono già 3 i centri Cren, localizzati nel luoghi dei bisogni.
In questi anni, il Centro ha sperimentato un metodo capace di prevenire, trattare e curare la denutrizione infantile. La preparazione in campo medico-sanitario è stata sempre accompagnata dall’attenzione degli educatori per i bambini, consapevoli che lo stato di salute di un bambino dipendeva in modo consistente dall’affetto con cui era guardato.
L’AVSI ha iniziato i suoi interventi in Rwanda nel luglio del 1994, a tre mesi dal genocidio quando era necessario assicurare a 1.000 bambini segnati dalla guerra assistenza medica, nutrizionale e psico-fisica. Nel 2000 è nato il Centro nutrizionale ad Humure, nel distretto di Gatsibo, nel Nord-Est del Paese. Oltre a garantire una dieta altamente nutritiva ai bambini curati, assistenti appositamente formati svolgono un’importante attività di sensibilizzazione ed educazione alimentare con le mamme, in modo che imparino loro per prime le capacità nutritive dei vari alimenti disponibili nella zona e perché sappiano come introdurli correttamente nella dieta familiare.
Negli anni il Centro è cresciuto velocemente, è stato aperto anche un vero reparto di maternità, dove le mamme vengono a far nascere i loro bambini, e un centro di prevenzione e cura dell’Hiv/Aids, dove sono in corso importanti attività per far nascere bambini sani da madri sieropositive.
(AP) (16/10/2007 Agenzia Fides; Righe:42; Parole:485)


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